TAGLIACOZZO, Gaspare
Chirurgo, nato a Bologna, battezzato il 2 marzo 1545 e morto a Bologna il 7 novembre 1599. Laureatosi in medicina nel 1570, divenne subito lettore in chirurgia. Fu aggregato come professor collegiato ai colleghi di arti e di medicina nel 1576, anno della sua laurea in filosofia. Nel 1589, dopo la morte di Giulio Cesare Aranzio, fu incaricato della cattedra di anatomia e di quella di medicina teorica, che tenne fino alla sua morte. La sua maggior fama gli venne dalla sua perizia nelle operazioni plastiche. Fu uno dei tribuni del popolo nel 1578, e uno dei sindaci della Gabella Grossa negli anni 1591, 1596, 1598, 1599.
Benché non si possa chiamare il T. inventore dell'arte della chirurgia plastica, tuttavia egli fu il primo a studiare il metodo con criterî scientifici. Pubblicò la prima breve descrizione del suo metodo in una lettera del 22 febbraio 1586 indirizzata a Gerolamo Mercuriale e stampata nella seconda edizione del De Decoratione del Mercuriale nel 1587. Ma il suo vero contributo alla scienza della medicina è il libro De curtorum chirurgia per insitionem (Venezia 1597; ediz. a cura di M. Troschel, Berlino 1831). Il primo libro della sua opera è dedicato alla teoria dell'argomento. Il T. nega l'idea di usare il muscolo del braccio per il lembo riparatore e considera la pelle l'unica materia adatta per l'innesto, in contrasto al "recentiorum error qui e carne nares resarciri dicunt". Egli dice pure che l'uso di un innesto preso da un'altra persona è sconsigliabile per ragioni meccaniche. Nel secondo libro il T. descrive la procedura dell'operazione e i varî passi necessarî per completarla. L'operazione per rifare il naso incomincia con la sezione di una porzione della pelle dell'avambraccio, porzione che è lasciata attaccata da due parti, mentre un pezzo di lino passa fra la pelle e il muscolo. Il lembo di pelle così sollevato è lasciato suppurare per alcuni giorni dopo di che viene tagliato anche dalla parte superiore e attaccato al naso, il quale intanto è stato reso sanguinante nelle parti mancanti già cicatrizzate. Il braccio è tenuto stretto al capo per mezzo di una giubba speciale. Dopo dodici giorni il lembo è staccato completamente dal braccio, e l'innesto tagliato e modellato per fare il nuovo naso com'è desiderato. Più tardi è rimodellato ancora per mezzo di tubi e modelli di lacca, oro, e argento. L'intiero processo richiede circa tre o quattro mesi. Dopo la morte del T. il metodo cadde in disuso fino al principio del sec. XIX quando fu ripreso da chirurghi inglesi e tedeschi. Il suo metodo è oggi conosciuto in tutto il mondo per il metodo tagliacozziano o italiano.