VIMERCATE, Gaspare da
Della nobile e antichissima famiglia dei capitanei di Vimercate, entrò presto in servizio dei duchi di Milano, in qualità di ufficiale. Durante le ultime guerre di Filippo Maria Visconti, combattendo agli ordini di Francesco Sforza, seppe farsi altamente apprezzare, tanto da acquistarne l'illimitata fiducia. Proclamata la Repubblica Ambrosiana, quando questa nominò lo Sforza suo condottiero, ebbe l'ordine di passare con le truppe nella Bassa bergamasca, e quivi, durante la difesa di Caravaggio, ebbe campo di sperimentare la sua valentia come tecnico dell'artiglieria, inchiodando le bombarde del marchese di Mantova (1448). Eletto uno dei 24 capitani difensori della libertà, si mostrò caldo fautore della nomina di Francesco Sforza a duca di Milano, e, si può dire, fu il principale artefice della riuscita delle trattative: il nuovo duca, in riconoscimento, lo volle fra i suoi consiglieri ducali e lo creò conte. Per un decennio (1454-64) rimase stabilmente a Milano, ma intrapresa la guerra per la conquista di Genova, al Vimercate fu affidata la condotta dell'impresa. Occupata la città il 19 aprile 1464, fu creato governatore per lo Sforza, mentre continuava l'assedio della fortezza di Castelletto, che capitolò dopo più di un mese di lotta, in cui era stata largamente impiegata l'artiglieria. L'anno seguente, agli ordini di Galeazzo Maria Sforza, prendeva parte alla spedizione inviata dal duca di Milano in soccorso del re di Francia, e si spingeva con le sue truppe fin verso Lione (1465). La morte di Francesco Sforza pare abbia segnato la fine della sua vita attiva: morì in Milano il 4 settembre 1468, e fu sepolto nella chiesa dei domenicani, S. Maria delle Grazie, ch'egli aveva contribuito a fondare, donando il terreno su cui sorsero chiesa e convento (1460).
Bibl.: C. Cantù, Il convento e la chiesa delle Grazie, in Arch. stor. lomb., VI (1878); L. Beltrami, Le bombarde milanesi a Genova, ibid., XIV (1886); P. Ghinzoni, Spedizione sforzesca in Francia (1465-66), ibid., XVII (1889); A. Colombo, L'ingresso di Francesco Sforza in Milano, ibid., XXXII (1904).