BALBI, Gaspare
Mercante e viaggiatore veneziano, noto per un lungo viaggio nelle Indie Orientali compiuto dal 1579 al 1588, del quale ha lasciato un accurato resoconto in un'opera da lui stesso composta (Viaggio dell'Indie Orientali di G. B., gioielliere venetiano, nel quale si contiene quanto egli in detto viaggio ha veduto dal 1579 fino al 1588, Venezia 1590). Desiderando di conoscere direttamente i luoghi di produzione e i mercati delle pietre preziose, partito nel dicembre 1579 da Aleppo con una carovana, pervenne a Baghdād dopo 3 giorni di viaggio a cavallo e 49 per acqua lungo l'Eufrate. Di Baghdād, da lui detta Babilonia Nuova, dà un'accurata descrizione. Imbarcatosi nel marzo 1580 sul Tigri, si recò a Bassora e a Ormus, importante mercato di perle, per passare quindi nelle importanti città portoghesi di Diu e di Goa, visitando anche parecchi dei centri indigeni. Si recò quindi a Coccin e a Cananor; da Coccin fece vela per Ceylan, osservando molte usanze e aspetti caratteristici del paese: l'albero del cocco, quello della cannella, il rogo d'una vedova, lo strazio dei corpi dei fanatici che si fanno stritolare dai carri sacri. Nel 1583 s'imbarcò di nuovo dal Malabar dirigendosi verso il Pegù (Birmania), risalendo per un buon tratto l'Irrawaddy. In questa regione egli si trattenne a lungo, visitando accuratamente la parte meridionale del paese. Nel 1586 partì da Martaban e, toccando le isole Nicobare (abitate da antropofagi) e Ceylan, fece ancora scalo a Coccin per ripartirne e ritornare a Venezía seguendo la stessa via percorsa nell'andata. Il resoconto del viaggio è di frequente interrotto per dar luogo a considerazioni d'indole economica, sui dazî, monete, pesi, misure, sull'indole degli abitanti, sulle consuetudini più caratteristichc. Alcune delle regioni percorse erano già state visitate qualche anno prima dal veneziano Cesare Federici, che aveva lasciato una descrizione di cui il B. si è valso ampiamente, tanto che in molti casi è dubbio se egli si sia recato in alcune località descritte; il B. è stato a sua volta utilizzato, e in alcuni casi plagiato, dall'inglese Ralph Fitch, che viaggiò nelle stesse regioni qualche anno dopo (1586-91).
Bibl.: P. Amat di San Filippo, Studi biografici e bibliografici sulla storia della geografia in Italia, 2ª ed., Roma 1882, I, pp. 324-336.