POUSSIN, Gaspard Dughet, detto Le Guaspre o Le Guaspre-Poussin
Pittore e incisore, nato a Roma il 7 giugno 1615, morto a Firenze il 25 maggio 1675. Nato di padre francese e di madre italiana, fu cognato, quasi figlio adottìvo e allievo di Nicolas Poussin, che gli consigliò per tempo di dedicarsi al "paesaggio puro". Non lasciò mai l'Italia, la quale fu per lui ispiratrice non meno generosa che per N. Poussin, ma che Gaspard interpretò con una poesia del tutto diversa. Anch'egli innamorato delle rovine, delle fabbriche e delle favole antiche, ebbe gusto più deciso per i paesaggi movimentati dei Monti Albani e della Sabina. Pur subendo il forte influsso di N. Poussin, non pervase i suoi paesaggi della medesima elevatezza di pensiero e della medesima melanconia. Suo carattere essenziale è un'immaginazione un po' selvaggia che ama la natura tormentata, le montagne, il tumulto delle rocce e i torrenti. I suoi paesaggi nelle gallerie Borghese e Doria Pamphili a Roma e nel Louvre a Parigi (Cascate di Tivoli), a Montpellier, a Nîmes, a Vienna, a Madrid e a Monaco, rivelano un temperamento romantico sottoposto alla disciplina classica. Il carattere romantico non nocque all'effetto decorativo dei suoi dipinti: decorò un appartamento nel palazzo Pitti; e nella chiesa di S. Martino ai Monti a Roma si trovano 18 affreschi suoi, nei quali grandi paesaggi di montagne e di torrenti incorniciano la Vita d'Elia, fondatore dell'ordine dei carmelitani (1639-1645). Praticò l'incisione. Suoi disegni a penna si trovano nell'Ècole des beaux-arts di Parigi, nel museo di Besançon e nel British Museum. Insieme con N. Poussin e con Claudio Lorenese, egli è il terzo dei grandi paesisti francesi il cui genio fu nutrito da Roma.
Bibl.: K. Gerstenberg, Die ideale Landschaftsmaleri, Halle 1923, p. 117 segg.; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con bibl.); W. Weisbach, Französischen Malerei des XVII. Jahrh., Berlino 1932.