gasolio
Prodotto della distillazione primaria del greggio (➔ petrolio p). Fino ad alcuni anni fa la sua qualità era direttamente correlata sia con le caratteristiche del greggio sia con le modalità di distillazione. Nel corso del tempo si sono sempre più diffusi componenti da impianti di conversione come, per es., tagli da cracking (processo chimico per mezzo del quale si ottengono idrocarburi paraffinici) o da hydrocracking termico e/o catalitico (processo catalitico attraverso cui si ottiene la conversione degli oli pesanti in frazioni più leggere), con conseguente riduzione dell’importanza della qualità del greggio. L’intervallo di distillazione del g. è compreso tra 160 e 380 °C. Viene utilizzato principalmente per l’alimentazione dei motori a combustione interna ad accensione spontanea, oltre che per la combustione in impianti termici di riscaldamento civile. Le caratteristiche del g. che hanno un impatto ambientale sono definite nella direttiva 2009/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio europeo; tra queste è importante il contenuto di zolfo, a elevato effetto inquinante, per cui dal 1° gennaio 2009 non possono essere più immessi in commercio sul territorio europeo combustibili diesel e benzine con tenore di zolfo superiore a 10 mg/kg. Il suo prezzo è strettamente correlato a quello del greggio, salvo fattori particolari legati alla capacità produttiva degli impianti di raffinazione.