Nome comune del genere Dianthus della famiglia delle Cariofillacee, comprende erbe con foglie coriacee e fiori riuniti in infiorescenze terminali, con petali bianchi, rosei, rossi o screziati, spesso profumati (v. fig.). I g. hanno fiori con calice gamosepalo, tubuloso, coriaceo, accompagnato da 2-3 paia di brattee, petali con un’unghia lunga, 10 stami, pistillo con 2 lunghi stili. Il genere comprende 300 specie eurasiatiche, che in genere vivono nei prati aridi o su rupi. Dianthus caryophyllus è largamente coltivato in numerose varietà su terreni sabbiosi, leggeri e irrigabili, particolarmente nella Riviera Ligure e sulle coste tirreniche. Si moltiplica per talea. Le varietà orticole hanno fiori stradoppi, unicolori (in molte gradazioni di rosso, giallo, bianco) o variegati.
Chiodi di g. Droga usata anche come spezie, costituita da fiori in boccio, seccati al sole, di Eugenia caryophyllata, albero delle Mirtacee, originario delle isole Filippine e delle Molucche, con foglie persistenti ellittiche o lanceolate, fiori in pannocchia lunghi 12-15 mm con ricettacolo allungato, subcilindrico, rosso, 4 sepali triangolari, 4 petali bianchi, numerosi stami, ovario infero. I centri maggiori di produzione sono Zanzibar e Pemba. L’olio di g. è un olio essenziale che si ottiene distillando in corrente di vapore i chiodi di g.; è un liquido incolore o leggermente giallo, di sapore bruciante, di odore penetrante, solubile in alcol, insolubile in acqua, costituito da eugenolo (78-95%), acetileugenolo, cariofillene ecc.; è impiegato in odontoiatria come antisettico e antidolorifico locale, e in profumeria.