Teologo e canonista (m. 1185 circa), prof. a Bologna, autore dell'opera Quattuor libri sententiarum, posteriore a quella omonima di Pietro Lombardo del quale subì l'influsso. Tra le dottrine teologiche di cui G. è sostenitore troviamo il cosiddetto nichilismo cristologico che ebbe molti seguaci nel 12º sec. e fu condannato da Alessandro III. Perduta è invece la glossa di G. al Decretum di Graziano che ebbe molta diffusione, ma che conosciamo solo da frequenti citazioni di glossatori posteriori (in partic. nella Summa Lipsiensis e in Uguccione che, secondo alcuni, fu discepolo di Gandolfo).