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Gandhāra

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Gandhāra (gr. Γανδαρίς) Denominazione antica della regione pianeggiante che si estende ai confini nord-occidentali dell’India e ha come centro principale la città di Pēshawār: zona aperta da epoche remote a incontri e fusioni culturali, partecipe di avvenimenti politici di capitale importanza per il continente asiatico.

Parte dell’impero achemenide sotto Ciro (559-29 a.C.), subì la dominazione persiana fino alla conquista di Alessandro Magno (327-326 a.C.); la sovranità greca durò 2 soli decenni: la regione fu ceduta da Seleuco I all’indiano Candragupta, capostipite della dinastia Maurya che regnò nel paese fin verso il 185. Il G. passò allora sotto il dominio (2° sec. a.C.) dei Greci scesi dalla vicina Battriana, poi (1° sec. a.C.) dei Saka, nomadi centroasiatici, infine (inizi 1° sec. d.C.) dei Parti (Pahlava); questi ultimi intorno alla metà del 1° sec. d.C. furono soppiantati dai Kuṣāṇa, una delle tribù nomadi degli Yüeh-chih, che intorno al 130 a.C. si erano stabiliti in Battriana ponendo fine al dominio greco-battriano. Sotto il più famoso sovrano kuṣāṇa, Kaniṣka (fine 1° - inizi 2° sec. d.C.), il G. era il centro di un impero molto vasto, esteso dall’Asia centrale all’India settentrionale, fiorente per la stabilità politica e i traffici commerciali con il Mediterraneo romano e la Cina. I successori dovettero fronteggiare i Sasanidi, nuovi signori dell’Iran, che intorno alla metà del 3° sec. conquistarono il G., trasformandolo nella provincia del Kushānshahr; dominio interrotto dalla invasione dei Kidariti (ca. 380-430 d.C.) e da quella degli Eftaliti (fine 5° sec. d.C.), coi quali ebbe inizio la conquista unna dell’India settentrionale. Il periodo tra la metà del 7° sec. e la conquista islamica dell’11° sec. è quello delle due dinastie Shāhī, la prima turca fino alla metà del 9° sec., l’altra indù.

L’arte del G. nasce nel 1° sec. a.C., affermandosi nei secoli successivi fino all’8°. Insieme a quella di Mathura, introduce in India l’immagine antropomorfa del Buddha; sui rilievi sono raffigurate sia scene narrative che illustrano la vita di Siddhārtha e le sue vite precedenti (jātaka), sia immagini isolate o in triadi di Buddha e Bodhisattva. Il gran numero di centri di produzione e di correnti stilistiche, unito alla scarsità di dati stratigrafici, rende ancora incerto l’inquadramento cronologico di buona parte della manifestazioni, che consistono prevalentemente in una considerevole produzione architettonica e plastica relativa alle numerose fondazioni religiose della zona. Nei rilievi, impiegati in narrazioni etico-biografiche per immagini, che non trovano precedenti nel mondo antico, è evidente il peso della tradizione indiana, cui si aggiungono elementi stilistici e iconografici ellenistici e iranici. Di derivazione classica è la concezione illusionistica dello spazio; alla componente iranica può ascriversi invece il gusto per la frontalità proprio di alcuni gruppi di rilievi. L’architettura trova i suoi aspetti più imponenti nei numerosi complessi buddhistici ricchi di stupa e monaste­ri (Taxila, Butkara, Jamal Garhi, Takht-i Bahi, Haḍḍa, Tapa Sardār, Shotorak ecc.) e nei coevi centri urbani (Taxila, Udegram, Barikot, Charsada, Begràm).

Vedi anche
Mathura Città dell’Unione Indiana (fino al 1948 Muttra; 298.827 ab. nel 2001), nell’Uttar Pradesh, sulla riva destra del fiume Jumna. Importante centro di mercato e nodo ferroviario della linea Agra-Delhi, con grandi diramazioni a E per Bareilly e a SO per Bharatpur, con industrie petrolchi­miche e della carta. ... Qandahar (o Kandahar) Città dell’Afghanistan meridionale (324.800 ab. nel 2006), capoluogo della provincia omonima, 500 km a SO di Kabul, in una piana nei pressi del fiume Tarnak, a 1000 m s.l.m., ai piedi del Monte Kaitul. È il principale mercato dell’Afghanistan meridionale, nel mezzo di una regione irrigata ... Ai Khānum Ai Khānum Villaggio del NE dell’Afghanistan, presso il quale dal 1965 sono stati riportati alla luce rilevanti resti di una città greco-battriana, il cui nome antico è ancora ignoto (è ipotetica l’identificazione con Alessandria Oxiana, che Tolomeo dice fondata da Alessandro Magno). Le mura racchiudono ... Tàssila Tàssila (gr. Ταξίλας, lat. Taxĭla). - Signore (m. 318 a. C.), o forse titolo di un signore di un ampio territorio dell'India fra l'Indo e l'Idaspe, del tempo di Alessandro Magno, al quale egli fu sempre favorevole. Partecipò alla battaglia contro Poro (326), re di uno stato confinante col suo, con il ...
Categorie
  • ASIA in Archeologia
  • STORIA PER CONTINENTI E PAESI in Storia
  • ASIA in Geografia
Tag
  • IMPERO ACHEMENIDE
  • ALESSANDRO MAGNO
  • DINASTIA MAURYA
  • ASIA CENTRALE
  • BODHISATTVA
Altri risultati per Gandhāra
  • Gandhara
    Dizionario di Storia (2010)
    Regione storica nel Nord-Ovest indiano (oggi divisa tra Pakistan e Afghanistan), che ebbe come centri principali Takshashila (Taxila) e poi Pushkalavati (Peshawar). Fu annessa nel 6° sec. a.C. alla Persia achemenide; dopo la spedizione di Alessandro Magno, entrò a far parte dell’impero Maurya (4°-3° ...
  • GANDHĀRA
    Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
    GANDHĀRA (XVI, p. 364; v. anche india, XIX, p. 73) L'intensa attività di scavo da parte di missioni archeologiche italiane e straniere in questi ultimi anni ha moltiplicato i documenti e allargato molto le nostre conoscenze su quest'arte, sviluppatasi largamente oltre i confini della regione nell'Afghānistān ...
  • GANDHĀRA
    Enciclopedia Italiana (1932)
    GANDHĀRA . È quella zona della frontiera nord-occidentale dell'India, nota ai Greci sotto il nome di Γανδαρία, e comprendente tutta la valle inferiore del fiume Kabul, dall'Alingar all'Indo e dal Safid Kuh alla valle dello Swat, con i moderni distretti di Peshawar, Swat, Bajaur e Buner. Sotto i Persiani ...
Vocabolario
gandàrico
gandarico gandàrico (o gandhàrico) agg. (pl. m. -ci). – Del Gandhāra, antica regione, oggi appartenente in gran parte al Pakistan, compresa tra l’Indo e il corso inferiore del Kābul; fu dal 1° al 5° sec. d. C. centro politico, culturale...
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