GALLINA, Gallo
Nacque il 4 febbr. 1895 da Massimo e da Carolina Sacchi a Milano, dove compì gli studi secondari. Come altri giovani della piccola borghesia lombarda (il padre era ragioniere contabile), grazie a un posto di alunno nel collegio Ghislieri di Pavia nel 1913-14 egli poté accedere agli studi universitari di scienze fisiche, matematiche e naturali. Volontario nel maggio 1915, ufficiale di fanteria della brigata Sassari, si distinse sul Carso e sul basso Piave e fu decorato con tre medaglie di bronzo e una croce di guerra.
Ripresi gli studi nel 1919, si laureò in matematica l'anno successivo. Iniziò la carriera universitaria, svoltasi tutta a Pavia e caratterizzata, più che dall'attività scientifica, da un forte impegno didattico, a partire dal 1921, come assistente volontario di geometria proiettiva e descrittiva. Nell'anno accademico 1926-27 divenne assistente di ruolo di analisi algebrica e geometria analitica e di analisi infinitesimale, oltre che professore interno dell'istituto matematico (a carico del Consorzio universitario lombardo); nel 1933 fu libero docente in analisi infinitesimale. Nel 1934-35 ottenne l'incarico dell'insegnamento di matematica per i chimici e i naturalisti; dal 1936 ebbe l'incarico di istituzioni di matematiche, cui affiancava corsi di calcolo delle probabilità, teoria delle funzioni, analisi infinitesimale. Nel 1951 ebbe la qualifica di aiuto; concluse la carriera nel 1964-65 come incaricato di istituzioni matematiche e di calcolo delle probabilità.
L'attività scientifica del G. si situa tra gli anni Venti e Trenta e, oltre ad alcuni contributi di geometria e di calcolo delle probabilità, è rivolta all'analisi. Risentono dell'influenza di G. Vivanti, cui il G. fu particolarmente legato, i lavori sulle funzioni trascendenti intere, tra i quali emergono la nota sulle Trascrizioni intere che non assumono un valore finito, in Giornale di matematiche, LXII (1924), 1-3, pp. 315-321, e i risultati relativi alle funzioni a crescenza regolare: Sulla derivata di una trascendente intera a crescenza regolare, ibid., pp. 424-430. Altre ricerche hanno esaminato le equazioni ordinarie lineari omogenee di ordine superiore al primo e i loro sistemi, con l'obbiettivo di determinare le condizioni affinché due di tali sistemi abbiano in comune un sistema di integrali particolari, e di dedurre un procedimento per l'integrazione del sistema (Sulle funzioni omogenee, in Rend. della R. Accad. naz. dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 6, XIV [1931], pp. 126-133). Nell'anno accademico 1934-35 uscivano, litografate, le Lezioni di matematica, per studenti di chimica e scienze naturali. Questo testo fu poi ripreso e dato alle stampe a Pavia nel 1947 con il titolo di Istituzioni di matematica. Di esso il G. curò, sino al 1964, altre sei edizioni.
Piuttosto defilato durante il Ventennio, alla fine del 1942 il G. entrò in contatto con l'antifascismo pavese di orientamento laico-democratico, che riuniva uomini di diversa ispirazione ideale e politica, dalla matrice di Giustizia e libertà a quella liberalsocialista, a quella repubblicana, a quella liberale. Dopo la caduta del fascismo ebbe anche un ruolo non secondario nella vita cittadina. Il 25 luglio entrò a far parte del comitato antifascista pavese, da cui nell'ottobre uscì il primo Comitato di liberazione nazionale cittadino.
Per l'indiscussa onestà e rigore morale, dopo la Liberazione il G., allora legato al Partito liberale italiano, fu nominato presidente della commissione provinciale di epurazione. Nel dopoguerra aderì al partito repubblicano, di cui fu segretario provinciale; eletto nel Consiglio comunale di Pavia, entrò in giunta quale assessore al personale. Dal 1951 fu nel consiglio di gestione dell'Opera universitaria e dal 1952 fu consigliere di amministrazione dell'Università quale rappresentante del Comune. Dal 1955 al 1967 fu rettore del collegio universitario Cairoli, fondato nel 1948 da Plinio Fraccaro; di questo il G. condivise l'impostazione tesa a farne un collegio sulla linea dei collegi storici pavesi, Ghislieri e Borromeo.
Il G. morì a Pavia il 13 giugno 1967.
Altre pubblicazioni del G. sono: Sui sistemi di equazioni differenziali ordinarie lineari omogenee, in Rend. del R. Ist. lombardo di scienze e lettere, LXVI (1933), pp. 223-226; Funzioni esponenziali d'ordine superiore, ibid., pp. 315-318; Sull'integrazione delle equazioni differenziali lineari omogenee autoaggiunte, ibid., pp. 412-417; Su una classe di equazioni differenziali lineari omogenee del 3° ordine, in Boll. dell'Unione matematica italiana, XII (1933), pp. 58-62.
Fonti e Bibl.: Pavia, Archivio del Collegio Ghislieri, Fascicoli personali degli alunni; necr. in Corriere della sera, 14 giugno 1967; in La Provincia pavese, 14 giugno 1967; Andrino, Ricordo di un amico, ibid.; M. Valli, G. G., in Annuario del Collegio Ghislieri di Pavia 1964-69, Pavia 1968, pp. 129 s. Inoltre: P.A. Lombardi, ICLN e la ripresa della vita democratica a Pavia, Milano 1983, passim. Per le notizie sulla carriera accademica, v. Annuario dell'Università degli studi di Pavia, a.a. 1921-64, ad indices.