GALLITZIN, Adelheid Amalia, principessa di
Gentildonna tedesca (la grafia da lei adottata del cognome del marito, rende la pronunzia del cognome russo Golícyn). Per le tendenze mistiche e per il mecenatismo letterario, esercitò notevole influsso sulla vita spirituale in Germania nella seconda metà del secolo XVIII. Figlia del feld maresciallo prussiano conte di Schmettau, nacque a Berlino il 28 agosto 1748, e morì ad Angelmodde il 27 aprile 1806. Moglie del principe Dmitrii Alekseevič G., ministro di Russia all'Aia e amico di Voltaire, fu dapprima devota a Diderot, poi - e soprattutto - scolara di F. Hemsterhuis il quale compose in consuetudine di amicizia con lei parte dei suoi scritti e le dedicò, fra l'altro, la Lettre sur l'athéisme. Attratta dalla novità delle riforme che il ministro Franz von Fürstenberg stava attuando nel campo dell'educazione, nel 1780 fissò stabilmente la sua dimora a Angelmodde presso Münster, radunando intorno a sé un cenacolo mistico-letterario.
Passata più tardi essa medesima (1786) da un misticismo aconfessionale al cattolicesimo, ebbe parte decisiva nella conversione di Friedrich Stolberg (1° gennaio 1800). Lo stesso Goethe non si sottrasse al fascino della sua persona (Campagne in Frankreich). Restano di lei molte lettere e diarî (Briefwechsel und Tagebucher, ed. Chr. Schlüter, Münster 1874-76, voll. 3).
Bibl.: H. Galland, Die Fürstin A. v. G. und ihre Freunde, Colonia 1880; H. Brentano, A. Fürstin von G., 2ª ed., Friburgo 1920.