Galli
Gli antenati dei Francesi
Con il nome di Galli si intende un vasto insieme di popoli di lingua celtica che, nel mondo antico, occupavano gran parte di quella che oggi costituisce l'Europa centrale e che i Romani chiamarono Gallia. Benché non abbiano lasciato testimonianze scritte nella loro lingua, i Galli erano tutt'altro che barbari ed erano in possesso di importanti tecniche metallurgiche
Tra l'inizio del 7° e la fine del 5° secolo a.C. una serie di migrazioni portò gruppi di Celti provenienti dall'Europa centro-orientale a occupare il territorio approssimativamente coincidente con l'attuale Francia. I Romani designarono col nome di Galli queste popolazioni e chiamarono Gallia la loro terra, che distinguevano in due diverse e grandi regioni: la Gallia Cisalpina ‒ il termine, che in latino vuol dire "al di qua delle Alpi", indicava la parte di territorio corrispondente all'attuale Italia settentrionale, suddivisa a sua volta in Gallia Cispadana ("a sud del Po") e Transpadana ("a nord del Po") ‒ e la Gallia Transalpina ("al di là delle Alpi").
Anche la Gallia Transalpina era suddivisa in due regioni: la Gallia Narbonensis e la Gallia Comata. La Gallia Narbonensis ‒ che fu la prima regione della Gallia Transalpina a essere conquistata da Roma, nel 121 a.C. ‒ prendeva il nome dall'antica città di Narbona (attuale Narbonne) e corrispondeva più o meno alla Francia del Sud. La Gallia Comata (dal latino comatus "capelluto"), così chiamata a causa delle lunghe capigliature portate dai suoi abitanti, fu invece sottomessa solamente sotto Giulio Cesare, e durante l'impero di Augusto fu divisa in tre provincie: l'Aquitania, la Lugdunense e la Belgica. Bisogna anche ricordare che nel 3° secolo un'orda di Galli sciamò addirittura in Asia Minore, costituendo nei pressi dell'attuale Ankara un regno che prese il nome di Galazia.
Nell'Italia antica le popolazioni galliche erano molto numerose, dal momento che occupavano tutta l'Italia settentrionale, a nord e a nord-est dell'arco appenninico. Particolarmente temuti da Roma erano i Galli Senoni, che erano insediati nei pressi di Sena Gallica (Senigallia), sulla costa marchigiana. Questa tribù, nel 390 a.C., agli ordini del re Brenno riuscì a saccheggiare Roma. Secondo la tradizione i Romani, costretti a rifugiarsi sul Campidoglio, furono salvati in quell'occasione dallo starnazzare delle oche, che li mise in guardia da un tentativo di attacco notturno. La spavalda sicurezza dei Romani sulla loro invincibilità in guerra subì così un duro colpo: da allora il cosiddetto metus Gallicus ("terrore dei Galli") diventerà un sentimento largamente condiviso nel popolo romano.
Le tappe più importanti per la conquista della Gallia Cisalpina da parte di Roma furono la fondazione delle colonie di Ariminum (Rimini) nel 268 a.C., Cremona e Placentia (entrambe nel 218). Fu soprattutto la fondazione di queste ultime due a irritare le popolazioni galliche della regione, tanto che nello stesso anno si allearono con Annibale che aveva varcato le Alpi.
Il momento decisivo nella storia della Gallia Comata è la metà del 1° secolo a.C., quando Gaio Giulio Cesare decide di sottomettere i popoli delle regione. La grande avventura di quella immensa impresa militare è raccontata nei suoi Commentari sulle guerre galliche, uno degli indiscussi capolavori della narrativa storica latina. L'impresa richiese diversi anni, dal 58 al 51 a.C., e un numero enorme di vite umane. A seguito di una conquista abbastanza rapida, ottenuta con clamorose vittorie dovute all'indiscusso genio militare di Cesare, si ebbe una fase in cui i Galli, vinti, riuscirono a riorganizzarsi e a ribellarsi sotto la guida di un grande capo militare, Vercingetorige, re del popolo degli Arverni, una delle numerose stirpi tra le quali erano suddivisi i Galli. Lo scontro finale avvenne ad Alesia dove, nel 52 a.C., Cesare ottenne una vittoria risolutiva grazie all'espediente di costruire una grande fortificazione doppia: per assediare l'esercito di Vercingetorige, chiuso ad Alesia, e per difendersi dall'assedio di un grande esercito di soccorso, inviato dagli altri popoli galli in aiuto degli assediati. La vittoria su entrambi i fronti portò alla cattura di Vercingetorige il quale, dopo aver fatto parte del trionfo di Cesare, venne ucciso. D'allora in poi la Gallia fu parte integrante dell'Impero Romano.