GALLARATI-SCOTTI, Tommaso Fulco, duca
Letterato e uomo politico, nato a Milano il 18 novembre 1878. Laureato in giurisprudenza, dopo aver esordito con uno studio su Mazzini (G. M. e il suo idealismo politico e religioso, Milano 1904), prese attiva parte al movimento del modernismo cattolico come uno dei principali esponenti (con A. Casati, A. di Soragna, S. Jacini e A. A. Alfieri) del gruppo milanese del Rinnovamento (dal gennaio 1907) e fu presente anche al convegno modernista di Molveno (fine agosto 1907). Dopo la condanna ecclesiastica (4 maggio 1907) della rivista, a un primo atteggiamento di resistenza, fece seguire la sottomissione: atteggiamento, questo, che mantenne costante anche in seguito, in occasione della condanna di altre opere sue.
Volontario nel V Alpini durante la prima Guerra mondiale, partecipò, al seguito del gen. L. Cadorna, alla conferenza di Versailles, dedicandosi poi ad attività letteraria, sia con opere di fantasia, sia di critica e biografia specialmente intesa a mettere in luce la figura di A. Fogazzaro, cui lo avvicina una congeniale somiglianza di atteggiamenti. Liberale in politica, si oppose fin dall'inizio al regime fascista, collaborando anche a Il Caffè; dopo il 25 luglio 1943 fu tra gli organizzatori delle nuove forze democratiche milanesi e - dopo l'8 settembre - fu costretto a riparare in Svizzera. Nominato ambasciatore a Madrid (gennaio 1945-dicembre 1946) passò successivamente (dall'ottobre 1947) all'ambasciata di Londra.
Opere principali: Adamo Mickiewicz, Milano 1915; Storie dell'amor sacro ed amor profano (novelle), ivi 1911, 2a ed. 1924; La vita di A. Fogazzaro, ivi 1920; Vita di Dante, ivi 1922, 2a ed. 1939; Così sia (scene), ivi 1922; Miraluna (romanzo), ivi 1927; Storie di noi mortali, Roma 1933; Poesie, Milano 1936; Un passo nella notte, ivi 1942. Si è anche occupato di problemi sociali sia partecipando all'attività dell'Associazione per gli interessi del Mezzogiorno, sia studiando i problemi dell'emigrazione.