GALLARATE (A. T., 24-25-26)
Industriosa cittadina della Lombardia, in provincia di Varese; è posta 41 km. a NO. di Milano, in importantissima posizione stradale e ferroviaria; si adagia fra le prime colline del Varesotto e una vasta brughiera (25 kmq.). Contava nel 1921 9577 ab. Il territorio del comune (20,97 kmq.), in gran parte stepposo e arido, non ha notevole produzione agricola; la risorsa principale e la precipua ricchezza del paese è data dalle industrie tessili fiorentissime (cotonificio). Qualche allevamento ha permesso pure un certo sviluppo all'industria del caseificio. La popolazione totale del comune, secondo il censimento del 1931 è di 23.677 ab. (21.894 nel 1921). Arnate (736 ab. nel 1921), Caiello (1100 ab.), Cedrate (1276 ab.) e Crenna (4500 ab.) sono altri centri notevoli aggregati al comune di Gallarate.
Gallarate è unita a Milano, a Varese (19 km.), ad Arona e a Laveno da importanti ferrovie; è poi centro di tramvie, di autostrade (la Milano-Varese e la Milano-Arona) e sul percorso della strada del Sempione. Sebbene nella provincia di Varese, vive nell'orbita di Milano, cui è unita da oltre 50 coppie di treni al giorno.
Monumenti. - La chiesa di S. Pietro (sec. XII) è esempio raro in Lombardia di cornici e loggiati ad archi intrecciati costruiti in pietra. Nella faccia presenta anche il motivo della losanga pisano-pugliese. Il suo isolamento e il ripristino fu eseguito intorno al 1900, soprattutto ricostruendo l'abside di cui si scopersero tracce e si rinvennero elementi del loggiato, delle finestre, ecc.
Storia. - Avanzi archeologici, raccolti nel museo locale, attestano l'antichità di Gallarate, pur non bastando a stabilirne le origini remote. Nel Medioevo il borgo fortificato fece parte del contado del Seprio e il suo nome appare per la prima volta in un diploma di Ottone I dell'anno 974. Col Seprio condivise le lotte negli anni di Federico Barbarossa e poi sotto la dominazione dei Torriani e dei Visconti, vivendo in seguito completamente la storia del ducato di Milano. Nel 1511 fu saccheggiata dagli Svizzeri del cardinale Matteo Schinner. Passò in feudo ai Caracciolo, agli Altemps, ai Visconti di Cislago e da questi ai Castelbarco Visconti. Giuseppe II d'Austria la volle capoluogo di provincia; durante il periodo napoleonico diventò viceprefettura del dipartimento d'Olona; con la proclamazione del regno d'Italia fu elevata a città capoluogo di circondario della provincia di Milano, con sottoprefettura. Cooperò attivamente al Risorgimento e all'espansione industriale dell'Ottocento. Dal 1926 Gallarate è passata a far parte della nuova provincia di Varese.
Bibl.: B. Castiglioni, Gallorum Insubrum antiquae sedes, Bergamo 1594; P. D. Pasolini, Memorie storiche della famiglia Ponti (di Gallarate), Imola 1876; L. Riva, Annali di Gallarate dal 1760 al 1805, a cura di A. Bianchi, Milano 1895; G. Moretti, Quinta relazione dell'Ufficio Regionale per la conservazione dei monumenti di Lombadia, 1896-97, Milano 1898; id., La conservazione dei monumenti della Lombardia, Milano 1908; A. Bricchi, La città di Gallarate, Milano 1912; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I: Il Medioevo, Torino 1927; E. Casanova, Dizionario feudale delle provincie componenti l'antico stato di Milano, ecc., 2ª ed., Milano 1930; M. Bertolone, Scoperte archeologiche nell'agro gallaratese, in Riv. archeol. dell'antica provincia e diocesi di Como, 1931; S. Ricci, Gallarate nell'antichità e nell'arte, Gallarate 1907; G. C., Vita e fasti della Guardia Nazionale di Gallarate, Gallarate 1931; Rassegna gallaratese di storia e d'arte (Pubbl. trimestrale a cura della Soc. gallaratese per gli studî patrî), 1930 segg.