GALLABAT (A. T., 116-117)
È la Metemma degli Abissini, città del Sudan Anglo-Egiziano, posta sul torrente Abnateir affluente dell'Atbara, al confine con l'Etiopia. La città, costituita in gran parte di capanne di paglia, assume qualche importanza commerciale trovandosi sulla strada congiungente il Sennar con l'Amhara. Merci principali sono caffè, cotone, pelli, miele. La popolazione è formata da un piccolo nucleo isolato di Tacruri, che nel sec. XVIII vennero a stabilirsi qui dal Dār Fūr e col permesso del negus vi costituirono una stazione di sosta sulla via dei pellegrini diretti dal Sudan alla Mecca. Il possesso di Gallabat fu a lungo conteso fra Abissini ed Egiziani: nel 1870 questi vi avevano un presidio, che fu però attaccato e cacciato nel 1886 dai dervisci, i quali di qui mossero alla conquista di Gondar. Nel 1889 re Giovanni, alla testa di un esercito abissino, venne a battaglia coi dervisci nei pressi di Gallabat, ma, dopo aver loro inflitto gravi perdite, cadde colpito da una pallottola. La città fu in mano degli Abissini fino al 1898, quando venne occupata dagli Anglo-Egiziani, cui è poi rimasta; tuttavia le entrate doganali sono percepite dal negus.