GALILEA
. Negli edifici monastici medievali si dà quasi costantemente questo nome a un portico o vestibolo situato davanti alla chiesa (v. nartece). È dubbio se la galilea fosse adibita a parlatorio al limite della clausura o a stazione della "Via Crucis" o a luogo per la sepoltura di laici illustri. Talvolta, come nei monasteri cluniacensi, si amplia in una vera chiesa, con le navate laterali e con il triforium (Vézelay, Cluny, ecc.). Nel monastero sublacense di S. Scolastica la galilea poneva in comunicazione la chiesa, l'atrio esterno, il chiostro, il monastero e il cimitero; ed era in tutto simile per forma e destinazione a quella dell'abbazia di Farfa.
Bibl.: É. Viollet-Le-Duc, Dict. raisonné de l'archit. franç., Parigi 1854 segg., s.v. archit. monastique; Messmer, Über d. mittelalt. Kunstausdruck "Galilaea", Dresda; J. Schlosser, Die abendl. Klosteranlage des früheren Mittelalters, Vienna 1899; G. Giovannoni, L'archit. dei monasteri sublacensi, Roma 1904.