BARDI, Galdino
Nato a Piacenza da nobile famiglia nella seconda metà del sec. XIV, faceva parte della corte milanese dei Visconti, quando nel 1405 abbracciò la regola deì canonici regolari di S. Agostino ed entrò a far parte del nuovo nucleo di riforma che agli albori del sec. XV si veniva raccogliendo intorno a Bartolomeo da Roma e a Leone Gherardini da Carate nella canonica di S. Maria di Fregionaia nei pressi di Lucca. Il B., fra i primi canonici riformatori, che nel 1406 erano appena undici, fu una delle personalità di maggiore spicco. Nel 1419 era rettore maggiore della congregazione e priore di S. Maria di Fregionaia, quando gli venne affidato il compito di riportare a nuova vita l'antica canonica di S. Maria in Porto presso Ravenna affidata ai canonici lucchesi da Obizzo da Polenta signore della città. Il B. in breve tempo non soltanto restaurò gli edifici, ma ricostituì il patrimonio mobiliare e immobiliare della canonica e vi introdusse le rigide regole di vita religiosa proprie dei canonici riformati. Nello stesso periodo si occupò del restauro del priorato di S. Lazzaro presso Rimini, affidato ai canonici intorno al 1425 da Carlo Malatesta, costruendovi numerosi nuovi locali. Era ancora priore di S. Maria in Porto nel 1426-1427; ma l'opera di restaurazione intrapresa in Ravenna, per la quale la canonica a lui affidata era divenuta alla metà del secolo la più ricca casa della Congregazione dopo la basihca lateranense, non gli impedì di occuparsi anche, e fattivamente, degli affari generali della Congregazione stessa, nell'ambito della quale continuò ad occupare importanti cariche: fra il 1421 ed il 1429 fu infatti ininterrottamente eletto all'ufficio di socio del rettore generale e nel 1431 fu fatto rettore maggiore e inviato a Roma, insieme con Leone Gherardini da Carate, per esporre al nuovo pontefice Eugenio IV le condizioni, le caratteristiche ed i fini della Congregazione, suscitando il più vivo interessamento del papa, che da allora divenne attivo protettore dei canonici. Di nuovo rettore maggiore nel 1432, morì il 14 marzo del 1433.
Bibl.: N. Widloecher, La Congregazione dei Canonici regolari Lateranensi, Gubbio 1929, pp. 33, 59, 65,78, 90, 92 s., 154, 304 s. (con indicazione delle fonti documentarie e della letteratura Drecedente).