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Curione, Gaio Scribonio

di Manlio Pastore Stocchi - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Curione, Gaio Scribonio (Curio)

Manlio Pastore Stocchi

Tribuno della plebe nel 50 a. C., sembra essere noto a D. soltanto attraverso il poema di Lucano, donde sono mutuate le notizie riferite in If XXVIII 86 ss. e una precisa citazione in Ep VII 16, nonché la valutazione negativa del suo operato che gli vale la condanna tra i seminatori di discordie. Nella rievocazione dantesca ogni particolare ha infatti un'evidente e precisa corrispondenza con i versi del poeta latino dove si narra come C., espulso da Roma (Phars. I 266 ss.), raggiungesse Cesare, fermo a Rimini (v. 231; cfr. If XXVIII 86-87) e " varias volventem pectore curas " (v. 272: è il dubitar di If XXVIII 97), esortandolo a vincere gli indugi e a marciare su Roma con queste parole: "Dum trepidant nullo firmatae robore partes, / tolle moras; semper nocuit differre paratis / Par labor atque metus pretio maiore petuntur " (vv. 280-282; cfr. If XXVIII 98-99).

Il giudizio di Lucano, indubbio ma ancora abbastanza implicito nella pagina ora ricordata, si esprime durissimo in un epifonema che conclude la narrazione della morte di C. in Africa, nel libro IV. Dall'insieme emerge un fosco ritratto del personaggio: " audax venali... lingua " (I 269; si noti il contrapasso in If XXVIII 101-102) perché corrotto dall'oro di Cesare (IV 820), C. " vendidit Urbem " (v. 824), facendosi sostenitore del condottiero ribelle (proprio come il peccatore senza nome punito nel Tartaro virgiliano; cfr. infatti Aen. VI 621-622 " Vendidit hic auro patriam dominumque potentem / imposuit "). Ma se la suggestione di questi antecedenti basta a spiegare la condanna dantesca quale si esprime nell'episodio infernale, questo atteggiamento è contraddetto da Ep VII 16 dove, rivolgendosi a Enrico VII in una situazione che giudica analoga a quella risolta da C., D. esorta l'imperatore a raggiungere la Toscana facendo proprie le parole del personaggio riferite da Lucano. La valutazione benevola di C., implicita nell'epistola, è certo più conforme alle premesse generali del pensiero politico dantesco, le quali comportano un apprezzamento affatto positivo della decisione di Cesare (cfr. Pd VI 61-63); è singolare però che le medesime premesse non operino anche in l f XXVIII.

Prevale a tal proposito fra gli esegeti l'opinione che D. condanni l'operato di C. " considerandolo nel suo valore morale assoluto, come scintilla da cui mosse l'incendio della guerra civile, e prescindendo dal giudizio storico positivo ch'egli stesso dava dell'impresa di Cesare, in quanto premessa alla fondazione dell'impero " (Sapegno). Ma forse D. giudicava negativamente il personaggio nella prospettiva più particolare della discordia familiare sollevata tra Cesare e Pompeo - genero e suocero -, conformemente a quanto suggerisce appunto Lucano rimproverando a C. soprattutto " gener atque socer bello concurrere iussi" (IV 802). In una visione più generale C. può apparire invece come uno strumento dei disegni divini, e D., venuta meno la circostanza contingente che ne aveva reso colpevole la condotta (cioè il vincolo di parentela fra gli avversari) può proporselo a esempio giungendo a una sorta d'identificazione.

Vedi anche
Gneo Pompèo Magno Pompèo Magno, Gneo (lat. Cn. Pompeius Magnus). - Generale e uomo politico romano (n. 106 - m. 48 a. C.). A 17 anni partecipò col padre, il console Gn. Pompeo Strabone, alla guerra sociale, dalla parte di Silla, contro Mario e Cinna. Nell'81 trionfò a Roma ed ebbe il titolo di Magnus. Dal 76 al 71 tenne ... Gaio Giulio Césare Césare, Gaio Giulio (lat. C. Iulius Caesar). - Generale romano, triunviro, dittatore (Roma 100/102 - ivi 44 a. Cesare, Gaio Giulio). Nato da nobile famiglia romana, fu bandito da Silla; prestò servizio nelle province dell'Asia Minore tra l'81 e il 78, fu questore nel 70, edile nel 65, pontefice massimo ... Lucullo, Lucio Licinio (lat. L. Licinius Lucullus). - Uomo politico romano (n. 106 a. C. circa - m. 57 circa). Dopo aver combattuto al fianco di Silla (90-84), nel 74 ottenne il consolato e il comando della guerra contro Mitridate, conquistando il Ponto e parte dell'Armenia. Nel 66 però, a causa dell'ostilità delle sue truppe, ... Pàolo, Lucio Emilio Pàolo, Lucio Emilio. - Figlio (n. 228 a. C. circa - m. 160) del precedente. Pretore (190), ebbe il governo della Spagna Ulteriore, ma subì una grave sconfitta dai Lusitani, cui riparò con un'importante vittoria l'anno successivo. Console (182), sottomise i Liguri Ingauni ed ebbe il trionfo. Console per ...
Tag
  • TRIBUNO DELLA PLEBE
  • ENRICO VII
  • EPIFONEMA
  • RIMINI
  • LATINO
Vocabolario
curióne
curione curióne s. m. [dal lat. curio -onis]. – Nell’antico ordinamento romano, presidente di una curia (ripartizione della tribù), il quale, in età storica, aveva funzioni soltanto religioso-culturali.
gàio
gaio gàio agg. [dal provenz. gai, che è prob. dal got. *gaheis, cfr. ant. alto ted. gāhi]. – 1. a. Allegro, festevole; che esprime, negli atti, un’interiore letizia e serenità: un giovane g.; umore, carattere g.; una g. compagnia; un vispo...
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