MENIO, Gaio (C. Maenius P. filius, P. nepos)
Console nel 338 a. C., trionfò secondo i Fasti de Antiatibus Lavinieis Veliterneis né vi è ragione di dubitare della notizia, per quanto i due monumenti che di questa guerra si credeva di avere in Roma: i rostri delle navi degli Anziati confitti al muro del suggesto degli oratori nel comizio, e la colonna Menia nel Foro, vadano forse connessi con avvenimenti posteriori. Censore nel 318, costruì i maeniana, gallerie per assistere agli spettacoli, e fece lavori nel Foro; dittatore nel 314, si accampò dinnanzi a Capua ribellatasi, e la indusse a fare di nuovo atto di sottomissione. Dopo di che, egli, primo plebeo che aveva rivestito quella carica, tentò di colpire la nobiltà, procedendo a un'inchiesta intorno alle associazioni elettorali. Costretto ad abbandonare la carica, fu sottoposto a processo ma prosciolto.
Bibl.: G. De Sanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, pp. 276, 2785, 323; J. Beloch, Römische Geschichte, Berlino e Lipsia 1926, pp. 65, 374, 416, 479; E. Pais, Storia di Roma, IV, Roma 1927, p. 159 segg.; F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIV, 1928, col. 249 seg.