ANTONIO, Gaio (soprannominato Hybrida)
Figlio dell'oratore M. Antonio e zio del triumviro omonimo. Durante la guerra civile sillana egli parteggiò per Silla in Grecia e con alcune turmae di cavalleria saccheggiò varie località; dopo il trionfo di Silla trovò modo di arricchirsi con le proscrizioni. In seguito a ciò, caduto Silla, ebbe alcune controversie giudiziarie. Nel 71 a. C. fu tribuno della plebe; nel 70, per il suo passato, ebbe la nota censoria, tuttavia nel 66 fu pretore e nel 63 fu eletto console insieme con Cicerone, benché gli fosse avversissimo e, come si sostiene da molti, assai legato a Catilina. Nelle votazioni infatti Antonio e Catilina si erano presentati assieme e, dopo l'elezione di Cicerone, A. aveva occupato il secondo posto, avendo avuti i voti di qualche centuria di più di quanti ne avesse avuti Catilina. Come console, dopo la repressione della congiura a Roma, egli dovette assumere il comando delle truppe regolari per reprimere la rivolta delle popolazioni etrusche che si disponevano a seguire Catilina e che egli sconfisse a Pistoia, ottenendo di essere salutato imperator dalle truppe. Dopo il consolato governò la sua provincia, la Macedonia, e nel 59 per motivi non ben chiari fu processato e costretto ad andare in esilio a Cefallenia, dopo di che non si ha altra notizia che quella del rifiuto di M. Antonio, nel 49 a. C., di richiamarlo in patria.
Bibl.: Drumann-Groebe, Geschichte Roms, I, Berlino 1899, p. 390 segg.; Klebs, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., I, col. 2577 segg.; E. Ciaceri, Cicerone e i suoi tempi, I, Milano 1926, p. 168 e passim.