Nome con cui è noto Gaetano Meomartino, brigante pugliese dell'inizio del sec. 19º. Fabbricante di basti (varde, in dialetto pugliese), poi disertore dall'esercito borbonico, capeggiò (1815) una banda di briganti d'una quarantina d'uomini. Era in rapporto con la Carboneria e operava nella Capitanata e nel Molise. Il governo borbonico fu costretto a trattare con lui (1817): ma, violando i patti, lo attirò in un'imboscata distruggendo anche la banda (1818).