SALVEMINI, Gaetano (XXX, p. 594; App. II, 11, p. 780)
Storico e uomo politico. Rientrato in Italia nel 1947, e definitivamente nel 1949, malfermo in salute, riprese per poco il suo insegnamento a Firenze, poi si ritirò a Capo di Sorrento, continuando fino all'ultimo, con articoli ed opuscoli, la sua battaglia di sempre per un'Italia seria e dignitosa, meglio aderente ai problemi della vita moderna nella comunità internazionale. Morì a Capo di Sorrento il 6 settembre 1957. La sua salma è stata traslata a Firenze il 15 ottobre 1961.
Profonda l'influenza del S. sulla vita italiana di mezzo secolo: come storico, improntò gli studî di storia comunale italiana del Medioevo per quasi un trentennio, avviò la revisione, in senso antiagiografico e antiaulico, degli studî sul Risorgimento e della storia della politica estera italiana dopo l'unità; come politico, fece fallimento nell'azione pratica, ma diede alimento ed energia a gruppi scelti, specialmente di giovani (Gobetti, Rosselli, ecc.) al di fuori dei partiti costituiti, promovendo, su problemi precisi, un'opinione pubblica laica, non pigramente conformista, aderente alla realtà concreta e aperta ai problemi della vita moderna, per varî aspetti non lontano dal liberalismo e laburismo inglesi; come educatore (e qui è da vedere la nota più alta della sua personalità e l'orma più profonda nella vita del suo tempo ed oltre) fu instancabile nel predicare e nel dare l'esempio, con la propria opera, della necessità di ricondurre la vita italiana alla serietà dei propositi, alla profonda coerenza fra il pensare, il dire, il fare, di liberarla dai fumi della retorica di ogni specie, per riportarla al senso del concreto, al culto severo della giustizia e della libertà.
I principali scritti del S., ed altri molti. minori e sparsi, si vengono raccogliendo e pubblicando, presso l'editore Feltrinelli di Milano: sono usciti (nel 1961): Scritti sul Fascismo, I, a cura di R. Vivarelli; Scritti sul Risorgimento, a cura di P. Pieri e C. Pischedda.
Bibl.: Per la vita, oltre a qualche scritto autobiografico (Memorie di un fuoruscito, Milano 1959; Una pagina di storia antica, in Ponte, VI, 1950), e a un profilo di E. Rota, Una pagina di storia contemporanea: Gaetano Salvemini, in Nuova Rivista storica, II (1919), l'opera principale è E. Tagliacozzo, Gaetano Salvemini nel cinquantennio liberale, Firenze 1959 (fino al 1925) e dello stesso, La vita nel volume di varî (E. Sestan, R. Villari, A. Saitta, E. Garin), Gaetano Salvemini, Bari 1959. Per lo storico in particolare, E. Ragionieri, in Belfagor, V (1950); E. Sestan, in Rivista storica italiana, LXX (1958: riprodotto nella ristampa di Magnati e popolani, Torino 1960); P. Pieri, in Rassegna storica toscana, VI (1958; nello stesso fascicolo i saggi di A. W. Salomone, di A. Torre, ecc.); per il politico, con particolare riguardo al meridionalista, A. Saitta e R. Villari nel vol. cit.; inoltre L. Basso, Gaetano Salvemini socialista e meridionalista, Manduria 1959 e M. Salvadori, Il mito del buongoverno. La questione meridionale da Cavour a Gramsci, Torino 1960. Per l'educatore, in lato senso, E. Garin, Gaetano Salvemini nella società italiana del tempo suo, nel vol. cit.