GRECO, Gaetano
Figlio di Francesco nacque a Napoli intorno al 1657, benché il Florimo riporti poco credibilmente il 1680 come suo anno di nascita.
Del padre Francesco si ignorano luogo e data di nascita. Le scarse notizie biografiche permettono di attestare unicamente il suo soggiorno nella città di Napoli, dove fu attivo come insegnante di strumenti a fiato presso il conservatorio della Pietà dei Turchini, dal 1648 al 1673, e presso il conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, dal 1667 al 1669. Sconosciuti restano il luogo e la data di morte.
Entrato nel conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, il G. studiò composizione con Giovanni Salvatore e successivamente con Gennaro Ursino, e violino con Francesco Mirabella. Nel 1678, in quella stessa sede, venne nominato mastricello (una sorta di giovane insegnante di sostegno). Non è verificabile quanto afferma il Florimo, cioè che egli abbia studiato, sempre in quel conservatorio, contrappunto e composizione con A. Scarlatti, succedendogli nel 1717 nel posto di insegnante (Florimo, II, p. 177). È certo invece che nel 1695 o, più probabilmente, nel 1696, successe all'Ursino, presso il conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo per quanto concerneva l'insegnamento di "canto e suono di tasti, composizione e contrappunto". Lasciò questo incarico nel maggio del 1706; suo successore fu N. Ceva, presumibilmente fino al 1710, anno in cui il G. rientrò in ruolo. Secondo altre testimonianze egli avrebbe ripreso il servizio il 16 aprile dell'anno precedente. È comunque certo che svolse questa attività fino al 1728, allorché venne collocato a riposo e sostituito da F. Durante. Contrariamente a quanto affermato dal Florimo egli non insegnò in realtà mai al conservatorio della Madonna di Loreto. Tra i suoi allievi di composizione nel conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo si ricordano D. Scarlatti, N. Porpora, L. Vinci. Molti autori concordano nell'affermare che anche G.B. Pergolesi abbia studiato composizione in quel conservatorio sotto la sua guida. A tale riguardo il Gerber fornisce un circostanziato racconto, riportando che il G., accortosi immediatamente dello straordinario talento dell'allievo, ne avrebbe curato la formazione con cura privilegiata.
Nel 1704, alla morte di F. Provenzale, allora maestro presso la Cappella reale a Napoli, il G. venne chiamato a sostituirlo rimanendo in carica fino al 1720, anno in cui si dimise. Morì a Napoli nel 1728.
Composizioni vocali e strumentali manoscritte del G. sono conservate a Napoli: Intavolature per cembalo; Partimenti; Toccate per cembalo; Tuoni ecclesiastici coi loro versetti; Ballo di Mantua (Biblioteca del Conservatorio S. Pietro a Majella); 7 messe (Biblioteca nazionale); Salve Regina a quattro voci (1681; Biblioteca oratoriana dei Filippini); inoltre a Münster: Litanie a 4 voci (1709; 2 violini, viola, basso e organo; Bischöfliches Priesterseminar); Bruxelles: Libro di intavolature per cembalo (Bibliothèque royale Albert I); Milano: due libri di bassi numerati (Biblioteca del Conservatorio G. Verdi). Composizioni per clavicembalo e organo sono state pubblicate nelle seguenti raccolte: 9 brani in Selection of pieces composed for the harpsichord by G. Grieco, a cura di J.S. Shedlock, London 1895; Aria di ballo, in Clavicembalisti italiani, a cura di M. Vitali, Milano 1918; Andantino, in T. Gargiulo - G. Rosati, Clavicembalisti italiani, Napoli 1938.
Rocco, figlio di Francesco e fratello del più celebre Gaetano, visse e operò a Napoli a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo; anche in questo caso non si conoscono con certezza il luogo e la data di nascita, da collocarsi intorno al 1650. Rocco fu violinista e, come il padre, si dedicò principalmente all'insegnamento dello strumento, anch'egli presso il conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, dal 1678 al 1695. In quell'anno lasciò l'incarico didattico per assumere quello più prestigioso di primo violino della Regia Cappella. Rocco morì a Napoli in data imprecisata, ma certamente anteriore al 1718.
Fonti e Bibl.: E.L. Gerber, Historisch-biographisches Lexikon der Tonkünstler, II, Leipzig 1790, p. 540; C.A. de Rosa marchese di Villarosa, Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli, Napoli 1840, p. 142; F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatorii, Napoli 1881-83, II, pp. 30, 166, 172 s., 177-179, 186, 194, 303, 310; III, p. 502; E.J. Dent, A. Scarlatti, London 1905, p. 194; A. Schering, Geschichte des Oratoriums, Leipzig 1911, pp. 177, 183; G. Pannain, Le origini e lo sviluppo dell'arte pianistica in Italia dal 1500 al 1730 circa, Napoli 1917, pp. 159 ss.; S. Di Giacomo, I quattro antichi conservatori di Napoli, Palermo 1924, I, p. 154; II, p. 150; G. Radiciotti, Pergolesi, Milano 1935, p. 20; A. Della Corte - G. Pannain, Storia della musica, Torino 1952, I, p. 685; II, pp. 860, 864, 867; R. Kirkpatrick, D. Scarlatti, Princeton 1953, pp. 10, 149; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vokalmusik Italiens, Hildesheim 1962, II, p. 445; G. Pestelli, Le sonate di D. Scarlatti, Torino 1967, p. 85; F. Lippmann, Sulle composizioni per cembalo di G. G., in La musica a Napoli durante il Seicento, a cura di D.A. D'Alessandro - A. Ziino, Roma 1987, pp. 285-306; D.A. D'Alessandro, Uno sconosciuto libro di messe di G. G., ibid., pp. 529-537; V. Rizzo, Le composizioni di G. G. (1657 ca. - 1728): ipotesi di catalogo tematico, in Le fonti musicali in Italia: studi e ricerche, V (1991), pp. 157-212; L. Ronga, Lezioni di storia della musica, II, Roma 1991, p. 646; V. Rizzo, La figura di G. G. nella tradizione dei conservatori napoletani, in Nuova Riv. musicale italiana, XXVII (1993), 3, pp. 375-386; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, IV, pp. 92 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 659, e Suppl., p. 377; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, IV, p. 357; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, V, coll. 756 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 307; The New Grove Dictionary of music and musicians (ed. 2001), X, pp. 326 s.