EMANUELE (D'Emanuele), Gaetano
Nacque a Catania il 26 marzo 1876 da Damiano, decoratore-scenografo, e Giovanna Battiato. Sin da bambino seguì il padre nel suo lavoro; successivamente entrò nella scuola del pittore catanese Antonino Gandolfo. Non si hanno notizie precise su di lui fino al 1904, quando ricevette dal ministero dell'Agricoltura Industria e Commercio la medaglia d'oro concessa per meriti artistici. Nell'anno 1910-1911 successe al suo maestro Gandolfo nell'insegnamento di disegno ed ornato alla scuola d'arte e mestieri di Catania.
Durante la prima guerra mondiale svolse il servizio militare a Roma, presso la caserma Cavour e rientrò a Catania il 2 genn. 1917 subito dopo la notizia della morte della moglie, Rosa Spina, sposata nel 1912, da cui ebbe i figli Giovanna (20 ag. 1913) e Damiano (26 febbr. 1915). Nel 1919-20 insegnò plastica alla regia scuola industriale di Catania, ma nel 1922 concluse definitivamente la sua attività di insegnante. In quegli stessi anni, probabilmente intorno al 1920, sposò Concetta Scarfì.
Insieme con A. Orabona e S. De Gregorio, fu uno dei più prolifici e fantasiosi decoratori che operarono a Catania nei decenni tra le due guerre mondiali. Le modalità formali e compositive degli interventi dell'E. e degli altri decoratori catanesi di quella stagione si caratterizzarono "per la spregiudicatezza con cui miscelano cineserie e citazioni venete, odalische e amorini, esotismo e simbologie sicilianiste … non si cerca l'accordo tra l'ambiente e la decorazione; e questa finisce col prendere il sopravvento, ad essere apprezzata in sé, per la propria evasiva piacevolezza" (Frazzetto, 1988, p. 43).
Le decorazioni dell'E. furono per lo più realizzate per palazzi, ville e case della media ed alta borghesia catanese, e dei centri della provincia e del Siracusano.
Il pittore progettava, attraverso accurati bozzetti disegnativi delicatamente acquerellati, gli interventi per volte, sopraporte e perfino vetrate. Operava con l'ausilio di numerosi allievi e collaboratori, fra cui si ricordano F. Ranno, P. Caruso, G. Murabito, F. Rapisarda, A. Platania, il fratello Vincenzo Emanuele, Mario e Santi Scionti, figli della sorella Rosa Emanuele. Disegnava un quarto della volta da decorare, tutto il resto lo compivano gli allievi; interveniva soltanto nella fase finale della decorazione pittorica. I soggetti da lui preferiti riguardavano figure allegoriche femminili e articolati giochi di putti in cui, con sapiente eclettismo, univa fluenti motivi di ascendenza liberty ad elementi cromatici e compositivi settecenteschi non solo legati alla tradizione siciliana, ma spesso di derivazione veneta.
I maggiori riconoscimenti alla varietà ed abilità di pittore ornamentale gli vennero dalle numerose richieste di collaborazione degli architetti più accreditati che in quel tempo operavano a Catania: F. Fichera e P. Lanzerotti.
Fra le numerosissime decorazioni ancora esistenti dell'E. si ricordano in particolare quelle di Catania all'interno di architetture realizzate dal Lanzerotti tra cui il cinema Hall (1913; Poi sala Roma, conservata solo in parte), la casa di cura Muscatello (1918), la villa Priolo (1920), il palazzo Bonanno (1920), la palazzina Benenati, il cinema Diana, inaugurato nel dicembre 1925, il palazzo del cav. Paolo Berretta (oggi uff. del rettorato dell'università; 1927), la palazzina Zingali-Tetto (1934-1935), i palazzi Pantò, Sedita (1935), Nicotra, Gagliani e villa Rejna.
Realizzò inoltre le decorazioni per la casa dell'arch. F. Fichera sempre a Catania (1933), per quella di F. Saggio a Francofonte, e dell'ing. Sisinna a Paternò; fu attivo anche ad Acireale (per un elenco completo delle sue opere cfr. la rubrica con appunti di lavoro scritta dall'E., conservata presso il figlio Damiano a Catania).
Le decorazioni erano eseguite solitamente a tempera, con fine gusto naturalistico, a volte seguivano un ordito decorativo a finto mosaico, altre volte erano realizzate a stucco su disegno dell'Emanuele.
Per la propria casa al primo piano di via Etnea n. 378 l'E. decorò un salottino in stile Luigi XVI e una sala attigua con bordi a finto mosaico dai delicati accostamenti cromatici e dai geometrismi di gusto déco, oltre alla camera da letto con fiori e puttini.
Nel 1936 eseguì la volta in stile Luigi XVI per villa Miranda in via XX settembre a Catania. In questa decorazione l'E. raffigurò un tema consueto del collaudato repertorio ornamentale Il volo degli angeli musicanti, soggetto in rapporto con l'arte di A. De Carolis (cfr. L'Artista moderno, XI [1912], p. 381). Sono state accostate dubitativamente all'E. le decorazioni del villino Bruno nel quartiere di Picanello a Catania (Rosolia, 1990, p. 166).
Decisamente minore per quantità fu la sua attività per la committenza religiosa; vanno comunque ricordate le decorazioni realizzate a Catania per la cappella annessa all'istituto "Duca di Carcaci", per l'istituto "Sacro Cuore" (oggi liceo musicale "Bellini"), per la chiesa della Madonna dei Poveri (annessa all'istituto "Ventimiglia"), dove eseguì una raffigurazione della Fede sulla volta della navata.
Dalla fine degli anni '30 l'E. usò firmarsi e farsi chiamare D'Emanuele. Sebbene subordinata ai brevi spazi di libertà dal lavoro decorativo, praticò con ottimi risultati anche la pittura da cavalletto. Paesaggi e nature morte, tutt'ora conservati presso gli eredi (Catania), dimostrano le vigorose qualità cromatiche del pittore, legate ora a modelli "macchiaioli" ora al realismo della pittura meridionale dell'Ottocento. Partecipò ad una sola mostra, una collettiva allestita al Circolo della stampa di Catania nel giugno del 1948 dal titolo "Mostra del 44".
Morì a Catania il 3 apr. 1953
Fonti e Bibl.: R. D'Angelo, Nacque in Inghilterra… Il liberty e la scuola d'arte e mestieri, in Giornale del Sud (Catania), 19 genn. 1982; B. Mazzaglia, Nel periodo liberty Catania primeggiò per le sue pitture murali, in La Sicilia (Catania), 12 luglio 1982; L. Sciacca, Catania scopre la "pellicola", ibid., 24 giugno 1984; G. Frazzetto, Arte a Catania 1921-1950, Catania 1984, p. 86; A. Rocca, Il liberty a Catania, Catania 1984, p. 31; Id., Catania ed il liberty (catal.), Catania 1985, p. 3; Enciclopedia di Catania, I, Catania 1987, p. 264 ad vocem; G. Frazzetto, Solitari come nuvole. Arte e artisti in Sicilia nel '900, Catania 1988, pp. 43, 179, 186; R. Rosolia, Appendice 2. La decorazione pittorica, inE. Pagello, Architettura minore a Catania all'inizio del secolo. Un caso di studio: Picanello, Catania 1990, pp. 165 s., 167 n. 16.