CRESSERI, Gaetano
Nacque a Brescia il 30 apr. 1870 da Giovanni Battista, modesto operaio di una tipografia cittadina, e da Caterina Poli. Le dure condizioni familiari lo costrinsero già verso i dieci anni di età a lavorare presso un imbianchino. La sua vocazione pittorica, ad ogni modo, esplose precoce ed irrefrenabile, portandolo fin dalla più tenera giovinezza a frequentare quotidianamente da un lato le chiese bresciane (in molte delle quali interverrà successivamente con grandi cicli ad affresco) e la Pinacoteca Tosio Martinengo, per studiare pittura antica, specialmente del '700, che sempre lo affascinò dall'altro, gli studi dei pittori bresciani contemporanei di maggior grido, quali F. Filippini, M. Faustini, A. Glisenti, L. Lombardi, A. Soldini.
Compiuto il servizio militare, nel 1893 il C. abbandonò il primo lavoro e si dedicò - spesso, nelle grandi opere decorative, in stretta collaborazione con l'amico fraterno Arturo Castelli - esclusivamente alla pittura, dalla quale trasse, pur tra momenti di estrema difficoltà, il necessario per il proprio sostentamento.
L'incontro con i generosi artisti e mecenati dell'"Arte in famiglia", sodalizio fondato a Brescia nel 1876, quali C. Manziana, F. Rovetta, G. Fornasini, T. Lechi. G. Bertolotti, fu fondamentale tanto in quella sua scelta quanto nella sua prima formazione artistica.
La tradizione orale di questa comunità d'intenti nel fertile sodalizio bresciano è avvalorata dalla presenza di numerose opere da cavalletto presso i vari eredi Manziana in Brescia: tutte opere che si datano (o in via stilistica, o per le dediche che talora vi sono apposte) tra il 1899 e il 1920-25. Tra di esse, oltre alle numerosissime "impressioni" di paesaggio - spesso eseguite in Val di Scalve, ove il C. era ospite nella casa estiva della famiglia Tagliaferri -, meriterà segnalare tre magnifiche sopraporte con Le arti i ritrattidi Flaviano Capretti e della Sig.ra Capretti, una Madonna (1922), i ritratti di Annunciata Tagliaferri (1910) e di Antonia Tagliaferri bambina, una Natura morta con fiori e libro, l'Assunta (1927 c., con dedica a don Carlo Manziana) oltre a teste maschili e femminili, spesso condotte (come i ritratti menzionati) con la difficile tecnica del pastello su cartone, nella quale il C. fu un vero maestro.
Al C. bisogna d'altra parte riconoscere - accanto ad un'incredibile prolificità di opere - lo studio costante ed appassionato delle varie tecniche pittoriche: accuratissimo nella "preparazione", fu un lavoratore metodico e tenacissimo, fervido nell'ideazione - spesso a sfondo simbolico - dei soggetti ardente nella loro stesura in grandi affreschi o in grandi tele ad olio.
Presso gli eredi Manziana si conservano (in una cartella che contiene anche una fotografia del pittore e alcune altre di opere sue) anche tre olografi, tutti finora inediti, del C., indirizzati al pittore Carlo Manziana, che fu segretario ed economo e il vero animatore dell'"Arte in famiglia". Nella prima lettera - non datata - il C., che si trovava a Vilminore ospite dei Tagliaferri, manda informazioni all'amico, e gli comunica che sta per partire per Avio (dove eseguirà un ciclo di affreschi) nella seconda - datata da Nocera (dove si trovava per terminare il servizio militare) il 1º ott. 1892 - lo ringrazia per l'interessamento nel fargli assegnare il sussidio messo a concorso sul legato Brozzoni nella terza - dat. 21febbr. 1920 - cerca, con lunghe argomentazioni che gettano luce sul sodalizio artistico bresciano, di acquietare l'animo alterato dell'amico in relazione ad una dolorosa disputa nata all'interno dell'"Arte in famiglia".
La prima vincita (poi ripetuta in successivo concorso) nel 1892 del legato Brozzoni gli permise, terminato il servizio militare, di recarsi a Milano a studiare a Brera presso G. Bertini.
Ma a noi sembra che ben poco di quella scuola, al di là dei generici insegnamenti accademici che si riassumono nel solido apprendimento delle tecniche artistiche, sia confluito nella sua arte, che oscilla, a volte con impennate di autentica poesia, tra il preraffaellismo, il simbolismo e il liberty, coniugati piuttosto sugli esempi dei grandi pittori veneti e bresciani del passato che sulla produzione ottocentesca.
Nel 1907 il C. venne nominato - a suggello di un'operosità ormai apprezzata - socio dell'Ateneo di scienze, lettere ed arti di Brescia. Nel 1909 partecipò alla Esposizione internazionale di belle arti di Roma.
Il C. morì a Brescia il 17 luglio 1933, mentre stava lavorando alla decorazione ad affresco della parrocchiale di Nave (poi compiuta da G. Trainini e dal Servalli), nella quale si conservano il grande affresco della cupola con la Gloria di Cristo Re e della Madonna, che riprende perfino certi suggerimenti settecenteschi dello Scalvini, ed un affresco di tema biblico alla parete sinistra (firmato e datato 1932).
Presso l'archivio della stessa chiesa è un bozzetto per un affresco non eseguito. A Brescia, presso uno degli eredi Manziana, è conservato un grande modello in gesso della cupola col bozzetto dell'affresco centrale.
L'Ateneo di Brescia dedicò al C. una mostra retrospettiva nel 1933, e nel 1939 acquistò un suo Ritratto in miniatura eseguito da Angelo Sala, per ricordarne, oltre alle benemerenze strettamente artistiche, anche quelle filantropiche, avendo il C. riservato nel testamento un cospicuo legato per una borsa di studio in favore di giovani pittori bisognosi e meritevoli.
Lunghissimo sarebbe l'elenco completo delle sue opere ad olio, all'acquerello, a pastello, ad affresco, nei differenti generi del ritratto, del paesaggio, della natura morta, del dipinto sacro, e di quello simbolico e decorativo, che si trovano in numerose collez. private - ricordiamo solo un magnifico Autoritratto a pastello presso la famiglia Vimercati a Brescia - oltre che nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. Elencheremo solamente i dipinti più significativi e quelli più facilmente accessibili poiché esposti in edifici pubblici: affreschi sacri del C. sono nelle chiese bresciane di S. Maria in Calchera (sciolti nella composizione e luminosissimi), di S. Maria delle Consolazioni (in parte deteriorati), dei SS. Cosma e Damiano, delle suore adoratrici, di S. Francesco di Paola, di S. Giovanni Ev. in S. Agata, nel 1924, il C. pose mano al grande polittico di scuola romaniniana aggiungendovi in alto tre lunette con due Angeli ed il Padreterno, di gusto preraffaellita, e sostituendo la "soasa" a stucco del 1836 con una ricchissima cornice lignea (ridotta nel restauro del 1964) intagliata da G. Pagani su un disegno di G. Tagliaferri che derivava da un'idea del Cresseri.
In provincia lavorò, tra l'altro, per le parrocchiali di Verolanuova, Collio, Fiumicello, Urago, Pavone Mella, Seniga, Pisogne, Collebeato, Nigoline, Torbiato, Ome, Bagnolo Mella (La regalità di Cristo, 1928-30 c.), Cologne Bresciano, Nave (1932), Botticino Sera, Pompiano, e a Lonato nella chiesa di S. Antonio (1929). E ancora affreschi di tema sacro sono nei cimiteri di Salò (cappella Simonini: la Pietà con tre donne velate), Leno (cappella Locatelli), Brescia (cappella Tirandi), Cologne Bresciano (cappella Gnecchi).
Affrescò inoltre in Brescia il palazzo del Credito agrario bresciano - costruito su disegni del Tagliaferri - in collaborazione con A. Castelli il palazzo della Loggia - pure in collaborazione col Castelli (La forza delle armi, Brescia armata, La vittoria romana, nello scalone Putti, nella sala della Giunta e nell'ufficio del sindaco in Loggia si conserva pure un bozzetto per uno degli affreschi) palazzo Togni (La poesia, Le gioie della vita, ecc.) le case delle famiglie Ambrosi e Pisa (I quattro elementi della natura, magnifici affreschi di gusto dichiaratamente liberty). E inoltre le ville Zanella a Brescia, Beretta a Gardone Val Trompia, il salone del palazzo della Camera di commercio a Rovereto e due grandiosi affreschi monocromi con la Tragedia e la Commedia sullo scalone del teatro Grande in Brescia (inaugurati nel 1914).
A Genova affrescò la cattedrale su disegni di Ludovico Pogliaghi a Treviglio, il santuario della Beata Vergine delle Lacrime (dal 1920 al 1933) con il Miracolo, l'Assunzione, gli Evangelisti, la Natività, la Crocifissione, i Profeti e una cappella nel santuario di Caravaggio.
Fonti e Bibl.: Necrol.: V. Lonati, G. C., in Il Popolo di Brescia, 18 luglio 1933 Id., La morte del pittore C., in Brescia, VI (1933), 7, p. 33 Id., G. C., in Il Popolo di Brescia, 21 dic. 1933 F. Lechi-V. Lonati, G. C., in Comm. d. Ateneo di Brescia, CXXXII(1933), pp. 281-91 (con elenco d. opere) La Sentinella bresciana, 23 ag. 1889 E. D., Esposizione d'"Arte in famiglia", ibid., 7 sett. 1890 Commentari d. Ateneo di Brescia, CVI (1907), p. 127 P.F., L'arte a palazzo Bargnani, in La Sentinella bresciana, 15 sett. 1909 Commentari dell'Ateneo di Brescia, CXIV (1915), p. 47Prima Esposizione del paesaggio ital. sul Garda (catal.), Gardone Riviera 1920-21 Commentari d. Ateneo di Brescia, CXXI(1922), p. 35 ibid., CXXII (1923), p. 57 Pitt. bresciana dell'800 (catalogo), Brescia 1934, pp. 74 s. G. Nicodemi, Pittura bresciana dell'800, in Emporium, LXXX (1934), p. 39 Catalogo delle cose d'arte e di antichità d'Italia, A.Morassi, Brescia, Roma 1939, ad Ind. V. Lonati, Arte di ieri e arte di oggi, in Commentari d. Ateneo di Brescia, CLXIII (1954), pp. 133 s. Diocesi di Brescia. Chiese costruite negli anni 1934-1961, Brescia 1961, passim G. Valzelli, I Profeti e la turba, in Bruttanome, I (1962), p. 70 B. Spataro, in Storia di Brescia, IV, Brescia 1964, pp. 482, 897, 962, 966 ill. R. Lonati, A ricordo di G. C., in Biesse, X (1970), 102, pp. 34 s. Id., La Galleria Campana, in Brescia-arte, giugno 1971, T. Minarelli, Arte bresciana nel Trentino, in Giornale di Brescia, 19 ag. 1976 B. Passamani, A. Landi, Brescia 1980, p. 23 S. Guerrini, La parrocchiale della Visitazione in Bagnolo Mella, Brescia 1982, p. 53 R. Lonati, Diz. d. pittori bresciani, I, Brescia 1982, pp. 184 s. A. Fappani, Encicl. bresciana, III, Brescia 1978, pp. 69 s. F. Robecchi, Il Liberty e Brescia, Brescia 1981, pp. 59 s., 67, 82 s., 125-35, 152 B. Passamani, Eliodoro Coccoli, catal. della Mostra, Brescia 1983, passim L. Anelli, Il paesaggio nella pittura bresciana dell'Ottocento, Brescia 1984, ad Indicem L. Anelli, La pittura di paesaggio, in Arti del VI Seminario [1982-83] sulla didattica dei Beni Culturali, Com. di Brescia, in corso di stampa H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh.s, I, p. 492.