ASSI, Gaetano
Patriota, nato a Milano il 30 luglio 1805, morto ivi il 28 novembre 1879. Era un tintore, e per attività e coraggio aveva saputo acquistarsi grande ascendente nel ceto operaio, in cui era chiamato il Ciceruacchio milanese. Non si sa se egli abbia preso parte alle Cinque Giornate, ma è certo che, dopo l'agosto del 1848, capeggiò quel partito popolare che dimostrò grande avversione al restaurato governo austriaco, schierandosi nel partito d'azione che era devoto all'idea mazziniana. Sembra che non sia stato estraneo all'uccisione del Vandoni, accusato di delazioni, e alla diffusione dei proclami rivoluzionarî che procurarono la condanna a morte dello Sciesa. Il Mazzini contava molto su di lui quando preparava il moto rivoluzionario del 6 febbraio 1853, durante il quale l'A. non dimostrò di possedere le qualità che si richiedevano a un audace guidatore di sommosse popolari. Andò in esilio, dopo il fallimento di quel tentativo insurrezionale, e a Ginevra s'incontrò col Mazzini. Andato a Londra, visse colà fino alla liberazione della Lombardia, e allora tornò a Milano.
Bibl.: V. Ottolini, La rivoluzione lombarda del 1848 e 1849, Milano 1887; G. De Castro, I processi di Mantova e il 6 febbraio, Milano 1893; G. Mazzini, Scritti editi ed inediti. Ed. nazionale, XLVIII, Imola 1928, passim.