BRUNO (Brunus, Bajenus), Gabriele
Nato a Venezia nella prima metà del sec. XV, entrò nell'Ordine francescano dei conventuali, in cui ricoprì importanti incarichi; fu, come appare dalle sue opere, "magister" di Sacra Scrittura e teologia, inquisitore e ministro della provincia conventuale di Terrasanta.
Il B. è assai probabilmente da identificare con quel padre Gabriele da Venezia, che nel 1457era confessore di Francesco Sforza duca di Milano e aveva l'onorifico titolo di "Terrae Sanctae minister"; che nel 1464era guardiano del convento veneziano di S. Giobbe e fu nominato vicario di Candia dal capitolo generale degli osservanti subalpini; che, infine, nel 1472 fu inviato per indagare, con altri due visitatori, sui dissensi insorti tra i frati della provincia di Milano e, il 13 luglio dello stesso anno, ricevette da Sisto IV un breve apostolico per unire la vicaria bresciana a quella di Sant'Antonio, impresa poi fallita.
Ad ogni modo, le notizie più certe sul B. sono date dalle sue opere a stampa, in cui compare, a differenza che negli atti e nelle memorie dei conventuali, anche il suo cognome. Dal primo scritto del B. che ci sia noto, una lettera di approvazione e di lode che premise a uno scritto di Giovanni Certosino (Iohannis Carthusiensis Opus,cui titulus: Nosce te ipsum, Venetiis, N. Jenson, 1480), sappiamo che nel 1480 era a Venezia, guardiano di un convento, forse quello dei Frari; in seguito, probabilmente quando per l'età i suoi incarichi nell'Ordine divennero meno impegnativi e gravosi, si dedicò a varie imprese di editore e di traduttore, senza più, a quanto sappiamo, allontanarsi dalla sua città.
Qui, il 1º nov. 1490, finì di preparare una edizione della Vulgata geronimiana accompagnata da una sua Tabula alphabetica e da due trattati sui Translatores Biblie e sui Modi intelligendi sacram scripturam in cui il B. riassumeva brevemente la storia delle traduzioni della Bibbia, dai Settanta a s. Girolamo, e spiegava i quattro significati (letterale, allegorico, anagogico e morale) delle narrazioni bibliche. L'opera, stampata la prima volta a Venezia da G. Paganini nel 1492, col titolo di Biblia latine, ebbe larga fortuna di riedizioni (ve ne furono almeno otto nel solo ultimo decennio del sec. XV), dovuta principalmente alla comodità di consultazione della Tabula; di questo primo indice analitico della Bibbia si servì poi, accrescendolo, R. Etienne per la sua famosa Biblia latina del 1532. Il 10 maggio del 1491 ilB. aveva finito di emendare i Trionfi del Petrarca commentati da B. Lapini detto Licinio, pubblicati a Venezia l'anno successivo; nel 1492 tradusse dal latino in italiano il De arte equorum cognoscendorum di G. Ruffi, che fu poi pubblicato a Venezia molto più tardi, nel 1554. Inoltre, secondo il Superbi, il B. avrebbe anche scritto un trattato intitolato Quaestiones super phisicam, di cui non ci resta altra notizia.
Quando morì a Venezia, intorno al 1508, il B. aveva il titolo di ministro provinciale di Romania, cioè di Grecia; fu sepolto in S. Maria Gloriosa dei Frari.
Bibl.:G. Alberici, Catalogo breve de gl'illustri et famosi scrittori venetiani..., Bologna 1605, p. 31;A. Superbi, Trionfo glorioso d'heroi..., II, Venezia 1629, p. 8; Iohannes a S. Antonio, Biblioth. Universa Franciscana, II, Matriti 1732, p. 2;G. M. Mazzuchelli, Gli Scritt. d'Italia, II, 4, Brescia 1763, pp. 2225 s.; L. Wadding, Scriptores Ordinis Minorum..., Romae 1906, p. 97;H. Sbaralea, Supplementum et castigatio ad scriptores trium ordinum S. Francisci a Waddingo,aliisve descriptis..., I, Romae 1908, p. 312;L. Wadding, Annales minorum..., XIII, ad Claras Aquas 1932, pp. 35, 397;XIV, ibid. 1933, p. 3;P. M. Sevesi, La congregazione dei capriolanti…, in Archivum franc. histor., VII (1914), pp. 116, 119; L. Hain, Repert. bibliograph., III, nn. 9388;IV, n. *12776;W. A. Copinger, Suppl. toHain's Rep. bibl., I, n. *12776; Gesamtkatalog der Wiegendrucke, IV, nn. 4271, 4274-4281; Dict. d'Hist. et de Géogr. Eccl., X, coll. 943 s.