Umanista e diplomatico (Caggiano 1440 circa - Policastro 1501); esplicò per quasi 25 anni grande attività al servizio di Alfonso duca di Calabria (poi Alfonso II), e del figlio Ferrandino di cui fu anche precettore; fu amico del Pontano e del Sannazzaro e fece parte dell'Accademia napoletana. Dal 1493 vescovo di Policastro. Scrisse per le nozze d'Isabella d'Aragona con Gian Galeazzo Sforza (1489) un epitalamio pubblicato postumo in appendice al De partu Virginis del Sannazzaro (1528), e altre trentasette poesie latine (tra le quali è notevole un Inno a Venere).