CELAYA, Gabriel
Pseudonimo di Rafael Múgica (altro pseudonimo: Juan de Leceta). Narratore, critico e poeta spagnolo, nato il 18 marzo 1911 a Hernani (Guipúzcoa). Ha studiato ingegneria; come poeta esordisce nel 1935, con Marea de silencio (Premio del centenario Bécquer). Tace per dieci anni. Nel 1946 riprende l'attività letteraria col racconto Tentativas. Solo nel 1960 ritorna al genere narrativo con Penultimas tentativas, cui segue il romanzo Lo uno y lo otro (1962). Per il teatro scrive El relevo (1963). Più importante è l'attività saggistica: Poesía y verdad (1960) e Exploración de la poesía (1964), come documento di primo piano della sua poetica.
C. è invece autore di una ricca produzione poetica che lo colloca tra le voci più alte della poesia spagnola attuale. La sua opera s'inserisce - a partire dagli anni Cinquanta - nella linea della poesia compromisoria o sociale, in quanto pervasa da un forte senso di solidarietà umana e collettiva, dalla energica difesa dei valori della persona e della giustizia sociale. Un linguaggio immediato e diretto, ricco di toni e forme prosastiche, caratterizza i suoi libri che più contano (Las cartas bocarriba, 1951; Cantos iberos, 1955; De claro en claro, 1956; Para vosotros dos, 1960; Episodios nacionales, 1968; La linterna sorda, 1964; Los espejos transparentes, 1968). Nel 1963 gli è stato conferito a Milano il Premio internazionale libera stampa, per il complesso della sua opera.
Bibl.: J. Luis Cano, Poesía española del siglo XX, Madrid 1960; J. M. Castellet, Un cuarto de siglo de poesia española, Barcellona 1965; L. de Luis, Antologia de la poesía social, Madrid 1965.