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FUSAN

di M. Mu. - H. S.-T. - Enciclopedia Italiana (1932)
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FUSAN (coreano Pu-san; A. T., 99-100)

M. Mu.
H. S.-T.

Capoluogo della provincia di Keishō-nandō, nella Corea (v.). Conta 106.323 ab. (1926), ed è porto importantissimo. Situata all'estremità meridionale della penisola coreana, la città è nodo assai importante per le comunicazioni fra la Corea e il Giappone, al quale è unita dalla linea di navigazione Fusan-Shimonoseki: la traversata è di circa 220 km. e dura 9 ore. Il porto è difeso dai venti dalle colline che sorgono a N. e a O. della città. A sud si estende l'isola di Zetsuei, che difende il porto dalla parte del mare e lo divide in due parti: quella meridionale, riservata alle barche da pesca, e l'altra, a oriente, con due grandi moli estendentisi verso SE., che è sede di un fiorente movimento commerciale. Fusan è porto di esportazione specie per il riso, i legumi, il pesce, i bovini e il cuoio; d'importazione per i tessuti, principalmente di lino e di cotone, il petrolio, il sale, il tabacco e altri generi di uso comune. Il commercio non è limitato al Giappone ma è attivo pure con Vladivostok. Il movimento annuale di esportazione e importazione ammonta in media a circa cento milioni di yen. La città è sede di un ufficio prefetturale, di un tribunale e del consolato cinese. Per la sua vicinanza all'isola di Kyūshū, essa è stata, fin dai tempi dell'imperatore Go Hanazono (1429-1465), il tramite delle relazioni fra la Corea e il Giappone.

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