FURRINALI o furrinalie
Erano presso i Romani feste pubbliche in onore della dea Furrina, dalla quale prendeva il nome il lucus Furrinae nel Trastevere, ove Gaio Gracco si fece uccidere. Si celebravano al 25 di luglio. Secondo Cicerone (De nat. deor., III, 18), la dea Furrina era l'equivalente latino delle Furie o Eumenidi. Al tempo di Varrone era già divenuta una divinità poco nota e di incerta origine, mentre era stata in onore presso gli antichi, tanto che, oltre ad avere istituito sacrifici in suo onore in giorno fisso, le avevano anche assegnato uno speciale flamine (flamen Furrinalis). Nel luogo ove sorgeva il suo sacello si estendeva il boschetto a lei sacro sul Gianicolo; benché fino dal tempo degli Antonini all'antico fosse succeduto un culto a divinità siriache, pure vi si conservava la memoria della divinità cui il luogo era consacrato.
Bibl.: G. Gatti, in Bull. della Commissione archeol. comunale, Roma 1909, p. 97 segg.; G. Wissowa, Religion u. Kultus d. Römer, 2ª ed., Monaco 1912, p. 240; P. Gauckler, Le sanctuaire syrien du Janicule, Parigi 1912.