fungo filamentoso
Fungo il cui corpo (tallo) è costituito da lunghi filamenti, chiamati ife. Le ife sono formate da cellule tubulari con un diametro variabile nell’intervallo 2÷12 μm, allungate, che ramificandosi formano colonie anche molto voluminose e visibili a occhio nudo, dette miceli. Grazie alla loro complessità organizzativa (si pensi alle forme riproduttive macroscopiche come il corpo fruttifero di un agarico), i miceli sono detti pseudotessuti, in quanto l’intrecciarsi delle ife simula i tessuti. A parte il modello unicellulare proprio dei lieviti (funghi unicellulari) e di alcune delle strutture proliferative di funghi pluricellulari (come conìdi e spore), le ife dei funghi filamentosi rappresentano il modello organizzativo predominante. I funghi filamentosi, grazie alla capacità di formare estese colonie, sono tra gli organismi più grandi del mondo: Armillaria bulbosa e specie affini hanno talli che si estendono per decine di ettari di foresta, con un peso di centinaia di tonnellate. Una ricerca in Canada, in cui sono state impiegate tecniche biomolecolari, ha mostrato che i funghi studiati avevano preso origine da una spora germinata ca. 1000 anni fa. Le reti miceliari che si trovano nel suolo sono al momento considerate di grande interesse ecologico, in quanto efficienti siti di accumulo per il carbonio. Vista al microscopio elettronico a trasmissione, l’ifa presenta un’organizzazione cellulare tipicamente eucariote, in cui la membrana plasmatica controlla e regola il trasporto dei soluti e separa il protoplasto ricco di organelli dalla parete cellulare. I nuclei sono piccoli e contengono una quantità di DNA variabile, da Neurospora crassa, il primo fungo filamentoso sequenziato, che possiede 39 milioni di basi e a cui corrispondono ca. 9800 geni, a Magnaporthe, un pericoloso patogeno con più di 41 milioni di basi e 12.000 geni. L’ifa ha mitocondri ma non plastidi, accumula glicogeno e presenta un complesso sistema di vacuoli in connessione tra di loro e coinvolti – con gli elementi del citoscheletro – nel controllo del movimento degli organelli. È circondata da una parete cellulare, un robusto rivestimento che conferisce la resistenza meccanica necessaria al fungo per penetrare e proliferare in un substrato, controlla la forma e difende il protoplasto dalle insidie ambientali. La parete dei funghi è composta da molecole con funzione scheletrica, tra cui la chitina e i glucani, e le molecole con caratteristiche di gel, spesso glucomannoproteine. Molto importanti sono anche proteine specifiche dei funghi, come le idrofobie, che conferiscono idrofobicità alla parete cellulare. Oltre alle pareti longitudinali, spesso le ife presentano setti, pareti trasversali particolarmente ricche di chitina che offrono il vantaggio di circoscrivere un eventuale danno, in quanto il setto può rapidamente otturarsi. Il setto ha organizzazione diversa a seconda del gruppo sistematico. La presenza di setti origina dei comparti ifali che possono contenere nuclei singoli o appaiati, come nei miceli dei Basidiomiceti. L’assenza di setti porta a ife di tipo cenocitico con centinaia di nuclei.
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