Enchi, Fumiko
Scrittrice giapponese, nata a Tokyo il 2 ottobre 1905, morta ivi il 14 novembre 1986. Figlia di un noto studioso di letteratura e linguistica, Ueda Kazutoshi (1867-1937), acquisì fin dall'infanzia una profonda conoscenza della letteratura classica che tanta parte avrebbe avuto nell'intero suo percorso letterario. Dopo aver esordito con testi drammatici sotto la guida di uno dei pionieri del teatro giapponese moderno, Osanai Kaoru, dal 1935 si dedicò al romanzo e al racconto, anche se la guerra e problemi di salute la costrinsero a lunghi periodi di silenzio.
Nel 1953 si affermò con il racconto breve Himoji tsukihi (I giorni della fame), in cui compare una delle sue prime figure femminili, una donna costretta a una vita di miseria e rassegnazione. Una struttura e uno svolgimento più complessi e articolati presenta Onnazaka (1949-57; trad. it. Onnazaka. Il sentiero nell'ombra, 1987): ambientato fra il 19° e il 20° secolo ha anch'esso per protagonista una donna che, sotto un'apparente compostezza e silenziosa dignità, cela un tenace rancore e la consapevolezza di quanto sia ingiusto il sistema di valori impostole dalla società. Una diversa e inquietante prospettiva è introdotta in Onnamen (1958, Maschere), considerato tra i suoi capolavori, che trasferisce in un contesto moderno uno dei grandi temi della letteratura classica, la forza distruttiva della gelosia e del risentimento femminile. L'atmosfera della corte imperiale e una predilezione per il fantastico e il soprannaturale caratterizzano Namamiko monogatari (1965, La storia delle false sciamane), in cui sono ancora più evidenti i legami con la letteratura classica. L'autrice vi rievoca la storia di due giovani dame di corte realmente vissute, concubine dell'imperatore Ichijō (986-1011), divenute inconsapevoli strumenti nella lotta per il potere ingaggiata dalle loro famiglie. L'incursione nel terreno del soprannaturale si ritrova anche in Yūkon (1970, Spiriti vaganti), in cui vengono sottolineati gli aspetti erotici e sensuali della psiche femminile e il conflitto fra la sensualità e l'avanzare dell'età. Tema quest'ultimo anticipato in Hanachirusata (1957, Il villaggio dei fiori caduti) e ripreso anche in Saimu (1975, Nebbia colorata). Degna di rilievo è la versione in lingua moderna, cui E. attese dal 1967 al 1973, del Genji monogatari (La storia di Genji), capolavoro della narrativa giapponese, scritto intorno all'anno Mille dalla dama di corte Murasaki Shikibu.
bibliografia
J.W. Carpenter, Enchi Fumiko: a writer of tales, in Japan quarterly, 1990, 3, pp. 343-55.
D. Bargen, Twin blossoms on a single branch: the cycle retribution in Onnamen, in Monumenta nipponica, 1991, 2, pp. 147-71.
S.Y. Hulvey, Intertextuality and narrative subversion in the works of Enchi Fumiko, in Japan in traditional and postmodern perspective, ed. S. Heine, Ch.W. Fu, Albany (N.Y.) 1994, pp. 169-224.