ORSINI, Fulvio
– Figlio di Giulio, del ramo di Monterotondo, e di Margherita Conti, fratello dei condottieri Mario e Valerio, nacque, come si ricava dalla sua iscrizione funebre, nel 1500.
Non si hanno notizie sulla sua formazione. Le prime fonti di cui disponiamo sono una sua lettera del 1533, inviata a Camillo Caetani, parente per parte di madre, e un'altra del 1537, quando aveva già abbracciato lo stato ecclesiastico, inviata da Venezia a Pietro Aretino, con il quale sia lui sia il fratello Valerio intrattennero rapporti di familiarità. Nel 1542 fu eletto abate commendatario del monastero di Fossanova nella diocesi di Terracina; dal 1543 accompagnò il cardinale Alessandro Farnese nelle sue prime missioni diplomatiche, a Parigi presso Francesco I nel 1543 e in Germania contro la Lega di Smalcalda nel 1546, svolgendo funzioni di cancelleria.
Le lettere di Paolo Giovio, amico di Orsini, al cardinale Alessandro confermano la natura diplomatica della sua missione e consentono di correggere la notizia di Leoncilli (1656) e Campello (in Troiani, 2003) circa un suo esercizio delle armi durante il soggiorno in Germania. La notizia di un incarico come cameriere segreto di Paolo III fornita da Leoncilli non è altrove attestata.
Nel 1546 ricevette da Paolo III alcune prebende e un canonicato in varie chiese della Romagna. Ancora per conto del cardinale Alessandro svolse nel 1557 una delicata missione diplomatica presso Carlo Carafa, nipote di Paolo IV, per cercare di ricomporre i tesissimi rapporti tra Farnese e S. Sede.
Fin dal 1553 sarebbe dovuto succedere come vescovo di Spoleto a Fabio Vigili: questi infatti dal 1549 aveva riservato l’accesso alla diocesi al cardinale Alessandro, che ne fu amministratore dal 1555 al 1562. Giulio III però, in pessimi rapporti con i Farnese a causa della mancata restituzione di Parma, disconobbe il documento e attribuì la diocesi al nipote Fulvio Della Cornia: ne nacque una lite giudiziaria che si concluse, per volontà di Pio IV, solo nel dicembre 1562 con la nomina di Orsini a vescovo.
La notizia di una precedente nomina a vescovo di Muro e di una successiva nomina cardinalizia, frequente nei repertori di storia ecclesiastica, è dovuta alla confusione, occorsa per la prima volta nell’Italia sacra di Ferdinando Ughelli (1644) tra la biografia del nostro e quella di un Flavio (detto poi Fulvio in conseguenza dell’equivoco biografico) del ramo di Gravina, cardinale nel 1565. L’ulteriore omonimia con il Fulvio Orsini noto filologo del ramo di Mugnano ha contribuito a complicare la questione biografica.
Entrato solennemente in Spoleto nel giugno 1563, Orsini vi dimorò stabilmente per 18 anni: in ottemperanza ai decreti tridentini, svolse con regolarità le visite pastorali, verificò la moralità del clero, lo svolgimento delle funzioni, la corretta distribuzione dei benefici, lo stato delle chiese e dei monasteri, in un clima cittadino segnato da odi e tensioni tra le parti politiche. Dotò il duomo di un maggior numero di cantori e di un maestro di musica attraverso l’istituzione di specifiche cappellanie nel 1567 e 1575. Nel 1570 ricevette la visita apostolica di monsignor Pietro de Lunel e nel 1572 quella del cardinale Flavio Orsini, diretto in Francia come legato papale. I rapporti con le autorità laiche, generalmente buoni, si inasprirono nella discussione di specifiche questioni come l’arrivo in città della Compagnia di Gesù, l’istituzione di un seminario cittadino, l’imposizione di misure per limitare le monacazioni femminili, il diritto di precedenza in particolari cerimonie. Promosse la costruzione di edifici sacri legati alla devozione popolare verso immagini prodigiose della Madonna: il santuario della Madonna della Neve presso Savelli, la chiesa di S. Maria della Bruna a Castel Ritaldi e soprattutto l’imponente chiesa della Madonna di Loreto in Spoleto, per la quale si adoperò nella ricerca di un architetto e nella risoluzione della contesa tra autorità cittadine e S. Sede.
Nel 1580, per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, ricevette come coadiutore Pietro Orsini del ramo di Gravina, nipote del cardinale Flavio, circostanza che avrebbe ingenerato la confusione biografica tra i due (Imhoff, 1710).
Morì a Spoleto il 2 agosto 1581.
Fu sepolto nel duomo. Più volte rimosse, l’iscrizione e la lastra sepolcrale, che rappresenta Orsini con mitra e pastorale, sono ora collocate nel transetto destro presso l’altare di S. Francesco, sotto lo scenografico monumento di Giovan Francesco Orsini.
Fonti e Bibl.: Per le fonti archivistiche, sulle quali si riflette la confusione tra la figura di Fulvio Orsini vescovo e quella dei suoi due omonimi, si rimanda a F. Matteini, La difficoltà di chiamarsi Orsini. La biografia dimenticata di F. O., vescovo di Spoleto: una prima ricostruzione, in Bollettino della Deput. di storia patria per l’Umbria, CVIII (2011), pp. 445-494. Spoleto, Bibl. comunale Carducci, Mss., 228: Historia Spoletina... auctore Iacobo Philippo Leoncillo (1656), c. 225r-v; F. Sansovino, Historia di casa Orsina, Venezia 1565, parte I, c. 13, parte II, cc. 7, 35; P. Giovio, Lettere, a cura di G.G. Ferrero, Roma 1956-58, I, p. 324 n. 172, II, pp. 39 n. 227, 42 n. 231, 44 n. 232, 51 n. 237, 193 n. 367; A. Caro, Lettere familiari, a cura di A. Greco, III, Firenze 1961, p. 251 n. 775; Id., Delle lettere del commendatore Annibal Caro, Milano 1807, III, pp. 213 ss.; Lettere scritte a Pietro Aretino emendate per cura di Teodorico Landoni, II, Bologna 1873-75, pp. 26 s.; F.M. Troiani, Realtà e crisi di una periferia pontificia di età moderna. I “Brevi commentari” della Storia di Spoleto di Bernardino Campello (1546-1655), Spoleto 2003, pp. 66-68, 93 s.. Si vedano inoltre: I. Portalupi, Historia della immagine della Madonna di Loreto fuori Spoleto, Terni 1621, pp. 18-75; F. Ughelli, Italia sacra, I, Roma 1644, col. *184 n. LXV; VI, col. 1042 n. XXXI; J.W. Imhoff, Genealogiae viginti illustrium in Italia familiarum…, Amsterdam 1710, pp. 320, tav. VII, 340; F. Ughelli, Italia sacra... Editio secunda, Venezia 1717, I, col. 1269 n. LXVI; G. Cappelletti, Le chiese d’Italia, IV, Venezia 1846, p. 367; P.B. Gams, Series Episcoporum Ecclesia Catholicae, Regensburg 1873, pp. 729, 902; A. Sansi, Storia del comune di Spoleto, II, Foligno 1884, pp. 243-247, 264 s.; P. Litta, Le famiglie celebri ital., s.d., s.v. Orsini, tav. VIII; G. Van Gulik - C. Eubel, Hierarchia Catholica, III, Münster 1910, p. 322; F. Matteini, Un improbabile diplomatico: F. O., in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di lettere e filosofia, s. 4, IV (1999), pp. 539-553.