fuggire [imperf. indic. III singol. fuggie(mi), If XXXI 39, e III plur. fuggien, Pd XV 105; cond. III singol. fuggeria, Pd VIII 78, e III plur. fuggiriano, Rime LXXXIII 28; pass. rem. III singol. si fuggio, Fiore CCXXV 10. La forma contratta fuggiro in Pg XII 58 e Cv IV XXV 8]
Intransitivo, anche figurato, nel senso di " allontanarsi correndo ", " partirsi in fretta da un luogo ", talvolta con l'indicazione del complemento di luogo: Vn XV 4 4 i' sento Amore / che dice: " Fuggi, se 'l perir t'è noia "; Cv I I 10 io... fuggito de la pastura del vulgo, a' piedi di coloro che seggiono ricolgo di quello che da loro cade; If XXIII 40 la madre ch'al romore è desta / e vede presso a sé le fiamme accese / ... prende il figlio e fugge e non s'arresta; (v. anche la variante fuggendo in caccia, in Pg VI 15: cfr. Petrocchi, ad l.). Così in Fiore LVI 5, CLXXIX 12 e CCXXVI 2. È detto di animali, in Rime C 27 Fuggito è ogne augel che 'l caldo segue / del paese d'Europa, che non perde / le sette stelle gelide unquemai, e Pg VIII 107 fuggì 'l serpente. È detto dell'onda che fugge e s'appressa, in Pg X 9.
Con il valore di " correre fuggendo, celermente ": Rime CI 21 io son fuggito per piani e per colli, / per potere scampar da cotal donna; Cv IV IX 7 Sono anche operazioni che la nostra [ragione] considera ne l'atto de la volontade, sì come offerere e giovare, si come star fermo e fuggire a la battaglia; If IX 80 vid'io più di mille anime distrutte / fuggir così dinanzi ad un, ch'al passo / passava Stige con le piante asciutte; XIII 116 Ed ecco due da la sinistra costa / ... fuggendo sì forte; Pg II 131 vid'io quella masnada fresca / lasciar lo canto, e fuggir ver'la costa, V 79 e 99, XIV 134; Pd VI 77 la trista Cleopatra / ... fuggendoli innanzi, dal colubro / la morte prese subitana e atra; Fiore LXII 11 in altra parte te ne va fuggendo; LXXXVIII 6 dentro a' chiostri fuggo in salvitate; CVIII 5 el più ch'i' posso lor fuggo davanti. Ugualmente nell'esclamazione di Pg XIV 112 O Bretinoro, ché non fuggi via...?, non " scompari ", non " ti dilegui " (si veda l'imprecazione contro Pistoia, in If XXV 10 ss. Ahi Pistoia, Pistoia, ché non stanzi / d'incenerarti si che più non duri...?). Nel senso di " ritirarsi in fuga, ignominiosamente ", in Pg VII 105 E quel nasetto che stretto a consiglio / par con colui c'ha sì benigno aspetto, / morì fuggendo e disfiorando il giglio, e Pd XVI 116 L'oltracotata schiatta [degli Adimari]... s'indraca / dietro a chi fugge.
Figuratamente è detto della Giustizia che non fugge da Amore (Rime CV 3), di ogni... spirto che comincia a fuggire (LXX 13; così in Vn XXVII 4 6), del sangue che fuggendo corre verso / lo cor (Rime CIII 46), dell'anima che s'acconcia per voler del cor fuggire (Rime dubbie XIV 14) del vizio (CVI 104), di superbia ed ira che fuggono dinanzi alla donna amata (Vn XXI 2 7), degli occhi delle vergini figlie di Adrasto che fuggiro da ogni altrui sguardo (Cv IV XXV 8), e dell'appetito che in noi dal nostro principio nasce, che non fa che cacciare e fuggire (XXVI 5) e della ragione che lo sprone usa quando [questo appetito] fugge, per lui tornare a lo loco onde fuggire vuole (XXVI 7), dell'animo di D. ch'ancor fuggiva dalla selva (If I 25), dell'ora mattutina / che fuggia innanzi (Pg I 116), del sonno (IX 41), della vista (XV 24), delle tenebre che fuggian da tutti lati (XXVII 112), di fede e innocenza che fuggono prima che le guance sian coperte (Pd XXVII 129), dell'errore che abbandona D., lasciando il posto alla paura (If XXXI 39).
Con la connotazione di " trascorrere velocemente " è detto del tempo (Pd XXXII 139).
Nel senso di " sfuggire ", " sottrarsi ", in Rime dubbie XV 8 soperchia pena... sì stretto a la morte mi mena, / che già fuggir non posso in alcun canto, e XVII 7.
Nel senso di " evitare ", " schivare ", " impedire ", in Rime CXVI 16 Io non posso fuggir ch'ella non vegna / ne l'imagine mia (si veda, con lo stesso valore e con la stessa costruzione, Fazio degli Uberti Dittamondo II VII 1 " Io non posso fuggir ch'i' non mi doglia ").
Talvolta il verbo f. è preceduto dalla particella pronominale che ha valore pleonastico, come in If XVI 86 a fuggirsi / ali sembiar le gambe loro isnelle; XXV 16 El si fuggì, 137 L'anima... suffolando si fugge per la valle (è attestata anche la lezione si fuggì; cfr. Petrocchi, ad l.), e 147 non poter quei fuggirsi tanto chiusi, / ch'i' non scorgessi ben Puccio Sciancato; Pg XII 58 in rotta si fuggiro / li Assiri; in Rime dubbie XIII 12. In espressione figurata in Cv II Voi che 'ntendendo 31 (ripreso in IX 2) Oh lassa a me, come si fugge / questo piatoso [questo pensiero di Beatrice] che m'ha consolata!. La stessa costruzione del verbo in Fiore XCVII 8, CLXI 4, CCXXV 10 e 13, CCXXVI 13. Nel senso di " ritirarsi ", " ritrarsi ", in If XV 6 fanno lo schermo perché 'l mar si fuggia (la stessa espressione in Pd XXII 95 più fu... 'l mar fuggir; cfr. Aen. XI 627 [pontus] " nunc rapidus retro atque aestu revoluta resorbens / saxa fugit "). E ancora nel senso più attenuato di " ritirarsi da un luogo ", in Pd III 104 Dal mondo, per seguirla, giovinetta / fuggi' mi.
Con costrutto transitivo, il verbo mantiene il senso di " allontanarsi da un luogo ", in Pd I 92 Tu non se' in terra, sì come tu credi; / ma folgore, fuggendo il proprio sito, / non corse come tu ch'ad esso riedi; Pg I 41 fuggita avete la pregione etterna. Assume il valore di " evitare ", in Rime XCI 31 l'adoperar sì forte bramo / che, s'io 'l credesse far fuggendo lei, / lieve saria; XCI 106, CIV 103, If XXXIV 125 [la terra] per fuggir lui [Lucifero] lasciò qui loco voto, e XX 85 Lì, per fuggire ogne consorzio umano, / [Manto] ristette con suoi servi a far sue arti; Fiore LVI 11 e Detto 99 egli è di parte / che, chi da lu' si parte, / e' fugge. Per " sfuggire ", " evitare " qualcosa, in Rime LXXXIII 28 fuggiriano il danno; XCI 106, CVI 69 Corre l'avaro, ma più fugge pace, e in uguale contesto al v. 110 [l'avaro] sempre fugge l'esca; Cv I III 2 (2 volte) fuggire questa riprensione e fuggir maggiore difetto; V 6, XI 11, II VII 9 l'uno contrario fugge l'altro (nello stesso luogo il verbo compare anche 2 volte con costrutto intransitivo); III V 12 la segnoria di Cesare fuggendo; XI 9, XV 14 e 17, IV I 9, VI 11, XXII 5 e 7, XXVI 5; If I 132, II 110, XIII 71, XXI 26, XXIII 33, Pg XXIX 6, Pd IV 101, VIII 78, XII 126, XVI 140, Fiore CCXXII 6. Nel senso di " superare ", in Pd XV 105 'l tempo e la dote / non fuggien quinci e quindi la misura.
In espressione passiva in Cv III VIII 17 questi vizii si fuggono e si vincono per buona consuetudine; I II 7 Lodare sé è da fuggire, e 8; IV IX 8 iniquitade da fuggire, e XXIX 7 chi uno valente uomo infama è degno d'essere fuggito da la gente. La locuzione ‛ far f. ' equivale a " mettere in fuga ", in If IX 72 [il vento] fa fuggir le fiere e li pastori, e Cv II Voi che 'ntendendo 20 (ripreso in VII 9) Or apparisce chi lo [Il pensiero d'amore per la Donna gentile] fa fuggire, Fiore XLV 6. L'infinito è sostantivato in Rime LXXV 7 'l Fuggire el mal boccone / sarebbe oramai tardi, e CIII 77 Ancor ne li occhi... guarderei presso e fico, / per vendicar lo fuggir che [la donna] mi face.