cervelli, fuga dei
Fenomeno di emigrazione (brain drain) di personale tecnico-scientifico, ad alta qualificazione professionale, verso Paesi in cui vigono migliori condizioni di lavoro e maggiori remunerazioni, soprattutto nel campo della ricerca scientifica. Generalmente, la popolazione di riferimento è composta di persone in possesso di istruzione terziaria, che vivono e lavorano in un Paese diverso da quello di nascita. Secondo alcuni, questo fenomeno comporta danni ai Paesi di provenienza (in particolare, quelli economicamente più svantaggiati) che, dopo aver provveduto ai costi della formazione, si vedono privati delle risorse umane più qualificate. D’altra parte, attraverso la fuga dei c., gli scienziati riescono a trovare sulla scena mondiale il luogo d’eccellenza per il loro specifico campo di ricerca. Inoltre, alcuni studiosi hanno messo in evidenza la possibilità di un paradigma cosiddetto ‘circolazionista’, che descrive i moti del personale altamente qualificato come circolatori, temporanei e soggetti a fenomeni di scambio tra i Paesi: il brain drain può trasformarsi in brain gain per lo Stato di origine dei c. immigrati, grazie al rientro di almeno una parte di essi, che portano con sé un vasto bagaglio di esperienze e conoscenze, acquisite nel Paese di emigrazione. In Italia, a partire dal 2001, sono state adottate alcune politiche finalizzate a incoraggaire il rientro dei c., con riferimento alle sole migrazioni scientifiche.