FUCILE (XVI, p. 136; App. I, p. 636)
Quasi tutti gli stati all'inizio della seconda Guerra mondiale avevano conservato i vecchi modelli di fucili a ripetizione ordinaria, apportando ad essi modifiche di dettaglio, tendenti principalmente a semplificare la fabbricazione, a facilitare l'allestimento in serie ed a rendere intercambiabili le parti principali. Era stata inoltre diminuita la distanza massima d'impiego, semplificando, in conseguenza, l'alzo e riducendone le dimensioni e le graduazioni. Per i tiratori scelti erano stati adottati fucili provvisti di cannocchiali di puntamento. Solo negli Stati Uniti il fucile a ripetizione ordinaria era stato del tutto abbandonato e sostituito con un fucile a ripetizione automatica a sottrazione di gas e caricatore contenente 8 cartucce. Nel corso del conflitto anche la Germania e l'URSS hanno adottato fucili a ripetizione automatica, che però hanno sostituito solo parzialmente i fucili a ripetizione ordinaria.
Fucile mitragliatore. - Questo tipo di arma automatica è stato notevolmente perfezionato in Germania, dove è stato adottato, durante la seconda Guerra mondiale, il fucile mitragliatore mod. 42 (cal. 7,92 mm.) con caricatore a nastro metallico e con celerità di tiro fino a 1200 colpi al minuto.
Oltre alla caratteristica della elevata celerità di tiro quest'arma, che pesa 12 kg., presenta il vantaggio di poter essere installata su uno speciale sostegno elastico, sostituendo così la mitragliatrice mod. 42. Molte delle sue parti sono in lamiera stampata e la lavorazione meccanica è ridotta al minimo indispensabile, cosicché può essere fabbricata in grandi quantitativi con un minor impiego di materie prime e di mano d'opera.
Anche altri stati hanno adottato nuovi modelli di fucili mitragliaturi che, generalmente, hanno il caricatore a scatola contenentc da 20 a 30 cartucce e permettono una celerità di tiro di 500 colpi al minuto. In Italia, oltre al fucile mitragliatore Breda 30 (v. App. I, p. 636) è anche in dotazione il moschetto automatico tipo Beretta, mod. 38/A/44.
Fucile controcarro. - Fin dal 1935 la Polonia adottò uno speciale fucile controcarro avente lo stesso calibro del fucile ordinario (7,92 mm.) ma con una camera di cartuccia molto ampia, per poter contenere una grande carica di lancio (11 gr.) allo scopo d'imprimere alla pallottola un'elevata velocità iniziale (1200 m./sec.), che consente di perforare, a breve distanza, le corazzature dei carri armati. La pallottola,, che ha un peso di 14,5 gr., è provvista di tracciatore e contiene un nucleo perforante di carburo di tungsteno; in una piccola cavità posteriore del nucleo è contenuta una sostanza lagrimogena. Il fucile, lungo 1,78 m., è provvisto anteriormente di bipiede di appoggio e pesa complessivamente 9 kg. Durante la seconda Guerra mondiale, sono stati anche impiegati fucili controcarro di calibro maggiore, quali il Rifle Boy inglese, a ripetizione ordinaria (cal. 14 mm.), che pesa 16 kg. e può perforare a 500 m. una piastra d'acciaio dello spessore di 15 mm.; e il fucile controcarro italiano da 20 mm., tipo Solothurn, a ripetizione automatica, che pesa 55 kg. ed è capace di perforare a 500 m. una piastra d'acciaio dello spessore di 30 mm.; esso può essere anche montato su carrello.