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CZARTORYZKI, Fryderyk Michał

di Carlo Capasso - Enciclopedia Italiana (1931)
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CZARTORYZKI, Fryderyk Michał

Carlo Capasso

Nato nel 1696, morì nel 1775, dopo una lunga vita spesa quasi sempre in una multiforme e spesso notevole attività politica, non sempre peraltro coerente e rettilinea. Sebbene appartenesse a branca di antica e cospicua famiglia, si trovò giovane ad avere pochi mezzi di fortuna: peraltro, seppe poi con grande e costante energia costruirsi una fortuna e crearsi una splendida carriera politica. Ancora giovane si stabilì a Dresda, alla corte del re di Polonia, che era appunto il duca di Sassonia, Augusto II. Stretta amicizia col conte Fleming, allora il ministro più influente a Dresda, ne godette la protezione e i favori tanto da dovere a lui l'alta carica della vicecancelleria della Lituania. Visse pertanto la sua prima attività di politico tutto preso dalle influenze sassoni, onde non è meraviglia che nel 1727 egli sostenesse la candidatura al trono elettivo di Polonia del figlio del re gravemente ammalato, il futuro Augusto III (convegno di Białystolo. Sennonchḫ, morto Augusto II e scoppiata la guerra di successione polacca, il Cz. si mise dalla parte del re eletto con l'appoggio della Francia, Stanislao Leszczyński. È vero che nel 1735, avendo costui abdicato, egli si schiera per Augusto III e riprende così la direttiva già segnata a Białystok.

Augusto III non serbò rancore al Cz.: anzi lo attrasse subito nella sua orbita e lo colmò di attenzioni e di benefici, che estese anche ad altri della famiglia, e ai suoi amici. Ragione: la necessità di controbilanciare l'irreconciliabile ostilità del maggior avversario della dinastia sassone, il conte Potocki, con una compatta schiera di sostenitori ai quali i Cz. e la loro clientela potevano apportare un appoggio tutt'altro che indifferente. Da allora per circa 40 anni, sebbene non sempre negli stessi uffici, né sempre con le stesse direttive, anzi alle volte seguendo criterî opposti, il Cz. fu uno degli uomini politici più in vista nel regno e per lunghi periodi addirittura il più influente. Varie sono state le sue aspirazioni e diversi i metodi e gli scopi impiegati. In un primo tempo, infatti, egli caldeggiò una stretta unione con la Russia, l'Austria e l'Inghilterra contro la Francia e la Prussia, il che mise la Sassonia più duramente contro la Prussia. Quando questa, peraltro, attaccò la Sassonia durante la guerra dei Sette anni, già era passato il punto culminante dell'autorità del Cz. (che può essere segnato all'anno 1752): perché altri avevano intanto preso piede a Corte, come il suo rivale Mniszek e il più famoso conte di Brühl. Si assiste allora a un tentativo d'avvicinamento alla Russia (dove nel 1755 il Cz. fece mandare come ministro sassone il nipote Stanislao Poniatowski): insieme egli si oppone nettamente al Brühl contribuendo a far sciogliere le diete del 1760-61 e 62: nel 1763, poi, alla. vigilia della nuova successione al trono, propose addirittura la deposizione dal trono di Augusto III.

Dal 1763 in poi, cioè dalla morte di Augusto III e dall'inizio di quegli avvenimenti che condussero alla prima spartizione del 1772, il Cz., che ci aspetteremmo più potente, dato che nel 1765 era stato eletto re il nipote Poniatowski, fu in realtà messo in seconda linea, per la diffidente politica e vigilanza della Russia, che ormai attraverso il Poniatowski esercitava sempre più inframmettenza nelle cose della Polonia. Rapidamente pertanto cadde la sua efficienza e la sua autorità, e venne meno in lui anche qualche riguardo politico. Ché se gli va data lode di aver caldeggiato in giovemù riforme sociali e costituzionali (il suo palazzo a Varsavia era un ritrovo ricercato dalla gioventù intelligente e attiva) e se anche si deve rilevare aver egli sostenuto con chiaroveggenza e senso politico la vera riforma che poteva salvare la Polonia, la soppressione del liberum veto e la restaurazione dell'autorità regia ossia dello stato; viceversa egli firmò, nella sua qualità di cancelliere in Lituania, i varî atti della prima spartizione della sua patria.

Bibl.: L. T. Kieselewski, Reforma ks. Czartoryeysch (Riforma dei Czartoryski), Sambor 1880; A. Roepell, Polen um die Mitte des XVIII. Jahrhunderts, Gotha 1876.

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