fruttosio
Glicide monosaccaride, detto anche levulosio. Si trova in forma libera nella frutta, nel miele, nelle alghe verdi e nel liquido seminale di molti mammiferi. È largamente diffuso in forma combinata nei disaccaridi (saccarosio) e nei polisaccaridi. In natura è presente solo il D-fruttosio. Nell’organismo il f. viene metabolizzato meno rapidamente del glucosio e del galattosio, ma più rapidamente degli altri zuccheri. Il plasma umano normalmente contiene 6÷8 mg di f. in 100 ml. Nel metabolismo dei carboidrati compaiono quattro importanti esteri fosforici del f.: l’1-fosfato, il 6-fosfato, il 2,6-difosfato e l’1,6-difosfato. Il primo si origina direttamente dal fruttosio per azione di una fruttochinasi specifica presente nel fegato e nella mucosa intestinale, gli altri si originano nel processo di glicolisi. In particolare, l’1,6-difosfato e il 2,6-difosfato sono considerati tra i più importanti regolatori della glicolisi. Il f. ha un potere dolcificante del 30÷40% superiore a quello del saccarosio e pertanto lo può sostituire in alcuni impieghi. Intolleranza ereditaria al f.: anomalia metabolica dovuta a carenza ereditaria dell’enzima digestivo fruttosio-1-fosfato aldolasi, che agisce quasi esclusivamente a livello del fegato.