FRONTENAC et Palluau, Louis de Buade, conte di
Uomo politico e condottiero francese, nato a Saint-Germain-en-Laye nel 1620, morto nel 1698 a Château-Saint-Louis (Canada). Entrò giovanissimo nell'esercito e servì sotto il principe d'Orange nelle Fiandre, in Germania e in Italia. All'assedio di Orbetello (1646) fu nominato maresciallo di campo. Dopo la pace di Vestfalia (1648), tornò a Parigi e sposò Anna de la Grange-Trianon, che divenne amica e confidente di Madame de Montpensier. Separatosi dalla moglie, F. trascorse lunghi anni in provincia. Nel 1669, Turenne, conoscendone il valore, lo fece porre al comando della spedizione francese a Creta, dove si segnalò combattendo con i Veneziani contro i Turchi. Fu poi nominato governatore della Nuova Francia (Canada), e, giunto a Quebec il 12 settembre 1672, mostrò, fin dai suoi primi atti, di avere un programma proprio di politica coloniale e di volerlo attuare, anche se i propositi suoi non collimavano con quelli del re e del Colbert. Anzitutto stabilì nella Nuova Francia i tre stati (nobiltà, clero e popolo), riformò gli ordinamenti civili, instaurò la supremazia dello stato, nonostante la resistenza del clero, esigendo da tutti obbedienza assoluta. Nei primi tre anni di governo superò opposizioni e ostacoli, ma quando si fu insediato come vescovo di Quebec, con giurisdizione su tutto il Canada, il vicario apostolico Xavier de Laval de Montmorency, F. si trovò di fronte un avversario che mostrò subito l'esplicito intendimento di vedere subordinati gli atti del governatore agl'interessi spirituali della Chiesa. Il dissidio si accese rapidamente e divenne insanabile allorché il vescovo, in tacito accordo con l'intendente Duchesneau, cercò di sopprimere il commercio degli alcoolici: F. insisté a ogni pressione, incurante perfino dei moniti del re e dei suoi ministri, tanto che, per troncare la contesa, fu richiamato in patria (1682). Ma le sorti della colonia che F. aveva risollevate politicamente ed economicamente, declinarono rapidamente sotto i governatori che gli succedettero, La Barre e Denonville, specialmente per l'attitudine minacciosa assunta dagl'Irochesi. Preoccupato dalla grave situazione che si venne determinando, Luigi XIV non esitò a rimandare a Quebec il F., che vi giunse il 15 ottobre 1689. La fiducia rinacque in tutto il paese e la calma fu ben presto ristabilita. Il 16 ottobre 1690 alcune navi della Nuova Inghilterra, sotto il comando di sir William Phipps, si presentarono dinnanzi al forte delle isole d'Orléans, chiedendone la consegna. F. rispose sfidando l'ammiraglio inglese a sbarcare e diresse il contrattacco con tanto vigore da costringere a precipitosa ritirata il nemico. Questa vittoria consolidò la pace interna e accrebbe il prestigio del F. che poté dedicarsi allo sviluppo economico della colonia. Gl'Irochesi si mostravano tuttavia irrequieti: F. decise di sottometterli definitivamente, e il 6 luglio 1696 partì da Lachine alla testa di forze considerevoli. Ma le tribù indomite abbandonarono i loro villaggi e poiché non era possibile inseguirle, il 10 agosto F. iniziò la marcia di ritorno. Questa fu l'ultima sua impresa.
Bibl.: F. Parkman, Count F. and News France under Louis XIV, Boston 1878; H. Lorin, Le Comte de F., Parigi 1895; E. Myrand, F. et ses amis, Quebec 1902; W. D. Le Sueur, Count F., Toronto 1906.