Friuli-Venezia Giulia
Regione amministrativa autonoma a statuto speciale dell’Italia settentrionale.
(dal nome latino di Cividale, Forum Iulii). Le fonti attestano la penetrazione nel 4°-3° sec. a.C. di una popolazione celtica, i carni, la cui cultura materiale è documentata da alcune necropoli. Dopo l’invasione dei celti, nel 181 a.C. fu fondata in Friuli la colonia romana di Aquileia, che divenne centro di civiltà per tutta la regione e, nella prima metà del 3° sec., sede episcopale. Con le migrazioni barbariche, a capo della regione friulana si pose Forum Iulii (Cividale), divenuto una fortezza chiave, ma ogni difesa fu spazzata via dai longobardi, che a Cividale crearono un potente ducato. Nel 7° sec., tuttavia, un’invasione avarica ebbe il sopravvento per qualche tempo sulla città. Passato sotto il dominio dei franchi (794), il Friuli venne organizzato come marca. Spopolato dall’invasione ungara, perse importanza e Cividale, già capitale della grande marca orientale o Austria, divenne una semplice contea facente parte della marca di Verona, unita poi dall’imperatore Ottone I alla marca di Carinzia. L’importanza strategica della regione, però, favorì il ricostituirsi di uno Stato aquileiese che durò dal 1077 al 1420 promovendo, contro la feudalità, il sorgere di comuni. Proprio la rivalità di queste città con i da Carrara, signori di Padova, promosse l’intervento dei veneziani che, ottenute Udine e Cividale, vollero unificare il Friuli aggiungendo le terre goriziane (16° sec.), contro l’imperatore Massimiliano. La dominazione veneziana dette una fortissima impronta alla regione; nuovi fermenti si risvegliarono con la conquista francese del 1797. Ceduto all’Austria con il Trattato di Campoformio, dal 1805 al 1814 il Friuli fece parte del regno italico, per tornare poi agli Asburgo. La dominazione austriaca fu sentita con ostilità, come è testimoniato dall’ostinata resistenza (1848) delle fortezze di Palmanova e di Osoppo, nonché di Udine. Il Friuli udinese fu unito all’Italia nel 1866, la provincia goriziana nel 1918. La Costituzione italiana del 1947 ha incluso il Friuli nella regione Friuli-Venezia Giulia.
Nome proposto nel 1863 dal linguista goriziano G.I. Ascoli in sostituzione di Litorale (Küstenland), usato dagli austriaci. Dal 1920 sotto la denominazione di Venezia Giulia furono compresi anche territori appartenenti alla Carniola; i limiti della regione non erano del resto ben definiti: ora comprendeva anche il Friuli, ora questo era considerato come appartenente al Veneto, per cui la Venezia Giulia corrispondeva ai territori orientali ceduti dall’Austria all’Italia in seguito alla Prima guerra mondiale, cioè le province di Gorizia, Trieste, Pola e Fiume, zona caratterizzata dalla compenetrazione di elementi italiani e slavi. Il piccolo lembo della Venezia Giulia rimasto all’Italia dopo la Seconda guerra mondiale è confluito nella regione a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia.