SCHACHERMEYR, Fritz
Storico dell'antichità, nato a Linz il 10 gennaio 1895; professore nelle università di Jena, Heidelberg (1936); Graz (1940) e Vienna (dal 1952). È particolarmente noto per i suoi studî sulle civiltà protostoriche del bacino del Mediterraneo, e in particolare della Grecia, e per l'interesse da lui portato ai problemi "razziali" nello studio della storia antica.
Gli studî sulle civiltà più antiche della Grecia hanno trovato recentemente il loro coronamento in Prähistorischen Kulturen Griechenlands, in Real-Encyclopedie der klassischen Altertumswissenschaft, XXII, 2 (1954), coll. 1350-1548, e in Die ältesten Kulturen Griechenlands, Stoccarda 1955. Sempre all'età arcaica sono dedicati Hethiter und Achäer, Lipsia 1935, dove è posto il problema del rapporto tra i Micenei (considerati Achei e quindi Greci) e l'impero coevo degli Ittiti, e Poseidon und die Entstehung des griechischen Götterglaubens, Berna 1950, ove di Posidone viene messo in luce l'originario collegamento col cavallo, di contro all'aspetto marino, più recente, di quella divinità del cui culto lo Sch. tenta una storia nel II millennio a. C. sia presso gli abitanti della penisola ellenica sia, più in generale, presso gli Indoeuropei. L'interesse dello Sch. per i problemi razziali è presente in varie opere: Indogermanen und Orient. Ihre kulturelle und machtpolitische Auseinandersetzung im Altertum, Stoccarda 1944; Lebensgesetzlichkeit in der Geschichte. Versuch einer Einführung in das geschichtsbiologisches Denken, Francoforte 1940, e anche nella recente Griechische Geschichte, Stoccarda 1960. Degne di nota anche, tra le opere dello Sch., Alexander der Grosse: Ingenium und Macht, Graz 1949, e soprattutto uno dei suoi primi lavori, Etruskische Frühgeschichte, Berlino 1929, in cui si esaminano la protostoria degli Etruschi e i complessi problemi dei rapporti degli Etruschi col mondo egeo e micrasiatico.