FRIGG
. Nella mitologia nordica è il nome della principale divinità femminile. Comune certamente a tutte le popolazioni germaniche quale compagna del dio supremo, prima di Tiuz, poi di Odino, simile alla greca Hera, e forse anche originaria di epoca pregermanica, F. ha lasciato scarse testimonianze dirette fuori dei paesi scandinavi. Secondo i monumenti letterarî del Settentrione, del marito Odino essa condivide la potenza e la sapienza: è anche la dea dell'amore, della felicità maritale e della casa. Dimora in Asgard nello splendido palazzo Fensalir; Fulla è la sua fida ancella, che ha in custodia il cofanetto dei suoi gioielli e ha cura dei suoi calzari; Gna è la sua messaggera.
Un carattere che probabilmente non è originario, ma tolto, come tanti altri elementi della mitologia nordica, dall'antichità classica, è la fornicazione di F., accusata, secondo una canzone eddica, la Lokasenna, di essersi data a Vili e a Vé, fratelli di Odino, durante l'assenza di questo, e altra volta, come racconta Saxo Grammaticus, a un suo servo per giungere in possesso dell'oro di una statua di Odino, per adornarsi: elementi che nella sostanza, evidentemente, sono quelli della Venus vulgivaga, se non anche effetto, almeno per il primo episodio, del ricordo che F. fu moglie di Tiuz prima che di Odino.
F. si trova, col nome di Frea, nella leggenda sull'origine del nome Longobardi tramandata da Paolo Diacono, secondo la quale essa avrebbe, mediante un sotterfugio, ottenuto da Odino la vittoria per i Vinili in guerra contro i Vandali; la troviamo pure, col nome di Frîja e insieme con Volla, nella seconda formula magica di Merseburgo e in qualche altro documento. Ma già in epoca precristiana, presso tutte le popolazioni germaniche il nome del "venerdì" (anglosassone: Frigedaeg; antico alto tedesco: Friatag, Frîjetag; ant. nord.: Frjadagr; medio ted.: Frîtac; neotedesco Freitag, ecc.) è formato col suo nome, nel quale è contenuto il concetto dell'amore (gotico frijôn, ant. nord. frjá "amare"; cfr. indogerm. prijâ) per cui l'interpretatio romana non poteva essere che Venere. Alcuni elementi folkloristici e linguistici lascerebbero credere che il culto di F. si sia mantenuto nell'Europa settentrionale durante il Medioevo e anche dopo; così, p. es., F. sarebbe l'unica divinità della mitologia nordica che ha dato il nome a una costellazione: si chiamano in Svezia conocchia di F. le tre stelle che formano il balteo di Orione (dette anche conocchia di Maria e in Italia volgarmente i Tre Re). A F. dovevano originariamente riferirsi senza dubbio attributi e miti che poi passarono a Freyja (v.), specialmente quello della collana Brisingamen.