ADLER, Friedrich Wolfgang
Figlio di Viktor (v.), nato a Vienna il 9 luglio 1879. Studiò all'università di Zurigo chimica e fisica, e si laureò nel 1902. Attratto presto dalla vita politica, nel 1902 fu nominato presidente dell'unione tra le "Associazioni internazionali dei lavoratori della Svizzera", e per qualche anno collaborò a periodici socialisti. Tornato nel 1907 a Zurigo, donde era partito cinque anni prima, tenne conferenze sulla fisica matematica, sulle basi della teoria della conoscenza della fisica, e preparò pubblicazioni sulla teoria meccanica del calore. Nel 1910 fu nominato redattore-capo del quotidiano socialdemocratico Volksrecht di Zurigo, l'anno dopo ottenne il posto di segretario del partito socialista a Vienna, dove fu pure redattore del Volk, soppresso allo scoppio della guerra mondiale per la sua tendenza prettamente antimilitarista. A Vienna redigeva anche fin dal 1913, insieme con Karl Renner, il Kampf, organo scientifico del partito socialdemocratico dell'Austria. Poco prima dello scoppio della guerra mondiale prese parte a Bruxelles, insieme col padre, con Jaurès e coi rappresentanti di tutte le altre nazioni, all'ultima seduta dell'Ufficio internazionale del lavoro.
Durante la guerra, combatté energicamente la condotta politica della Arbeiterzeitung, e minacciò le proprie dimissioni da tutte le cariche che aveva nel partito. Tornato a Vienna, criticò aspramente il rigore della censura e la severità dei tribunali nei numerosi processi per alto tradimento. Avendo concepito fin dal suo soggiorno in Isvizzera l'idea di sopprimere uno dei personaggi responsabili della politica austriaca, e poiché era stata poi proibita dal governo un'assemblea, annunciata pel 22 ottobre 1916, di parlamentari di tutti i partiti allo scopo di chiedere la convocazione del Consiglio dell'impero (Reichsrat), l'A. ritenne che la persona da colpire dovesse essere il presidente del Consiglio, conte Stürgkh, come il massimo esponenle dell'assolutismo, e il 21 ottobre 1916 l'uccise con un colpo di revolver, per dimostrare al mondo le condizioni dell'Austria. Il tribunale eccezionale lo condannò a morte il 19 maggio 1917; ma la pena fu poi commutata in diciotto anni di carcere duro, che espiò in minima parte, poiché fu amnistiato il 1° novembre 1918. Scrisse in carcere: Tempo locale, Tempo di sistema, Tempo di zona, e il Sistema di ritiro della elettrodinamica.
Dopo la rivoluzione fu eletto (febbraio 1919) deputato alla Costituente nazionale, poi (1923) al Consiglio nazionale austriaco.
Bibl.: F. Adler, Vor dem Ausnahmegericht, Berlino 1919; Enciklopedja Bolièaja sovieckaja (Grande enciclopedia sovietica), Mosca 1927, I, s. v.