RATZEL, Friedrich
Geografo, nato il 30 agosto 1844 a Karlsruhe; esercitò dapprima la farmacia, poi studiò scienze naturali nella Technische Hochschule di Karlsruhe e nelle università di Halle, Jena e Berlino, occupandosi particolarmente di zoologia. Nel 1868 cominciò una serie di viaggi, prima nel Mediterraneo, poi, come corrispondente scientifico della Kömische Zeitung, negli Stati Uniti, nel Messico e nelle Antille; viaggi che ebbero una influenza decisiva sulla sua vita e sulla sua carriera, avviandolo definitivamente verso la geografia. In questa disciplina si perfezionò a Monaco in un corso di studî, durante i quali fu alla scuola del geologo K. Zittel e del biologo Moritz Wagner. Precedentemente aveva partecipato alla guerra del 1870. Nel dicembre 1876 fu nominato professore di geografia nella Technische Hochschule di Monaco, donde nel 1886 passò, come successore di F. Richthofen, alla cattedra di geografia dell'università di Lipsia, che tenne fino alla morte, avvenuta ad Ammerland il 9 agosto 1904.
Il R., per quanto scrittore non sempre facile, lasciò una produzione abbondantissima. I suoi viaggi nel Mediterraneo diedero luogo ai due volumi Wandertage eines Naturforschers (Lipsia 1873-74), nei quali raccolse le corrispondenze inviate alla Kölnische Zeitung (tra esse vi è un gruppo di Briefe aus Süditalien); dal viaggio nell'America Settentrionale derivarono i due volumi Städte und Kulturtbilder aus Nordamerika (1876), il volume Aus Mexico (1878) e soprattutto i due volumi Die Vereinigte Staaten von Nordamerika (Monaco 1878-80), di cui il primo è dedicato alla geografia fisica, mentre il secondo, Kulturgeographie der V. S., fu rielaborato nel 1893 col titolo di Politische Geogr. der V. S.,; nell'insieme l'opera fu giudicata la migliore fino allora comparsa, nel campo della geografia, sugli Stati Uniti. Si occupò anche di problemi di geografia fisica, specialmente sul limite delle nevi (Die Schneedecke, Stoccarda 1889), sull'origine dei fiordi; sui solchi carsici (Über Karrenfelder im Jura und Verwandtes, 1891); scrisse una grande opera di etnografia in ire volumi (Völkerkunde, Lipsia 1885-88; trad. ital. col titolo Le razze umane, Torino 1891-96; 2ª ed., tedesca, notevolmente modificata, in voll. 2, 1894-95), d'importanza fondamentale, perché, partendo dal principio rigido che ciascuna specie, e perciò anche la specie umana, ha avuto origine in una sol volta e in un sol luogo, indaga la successiva diffusione dell'uomo sulla Terra, le sue vie, i suoi mezzi e le differenziazioni derivate da tale diffusione; pone cioè l'etnografia su basi geografiche. Tra gli studi corologici sono notevoli un volume sulla Germania (Deutschland: Einführung in die Heimatkunde, Lipsia 1898; 6ª ediz. a cura di E. v. Drygalski, 1932) e uno scritto sulla Corsica (1899).
Ma il R. deve la sua fama soprattutto alle opere di antropogeografia, essendo anzi considerato come il fondatore di questo ramo della scienza geografica. Il primo volume della Anthropogeographie apparve a Stoccarda nel 1882, poi in una seconda edizione interamente rifatta col sottotitolo Grundzüge der Anwendung der Geogr. auf die Geschichte, nel 1899 (6ª edizione 1909; trad. ital. col titolo Geografia dell'Uomo, Torino 1914); il volume II apparve nel 1891 recantlo il sottotitolo Die geogr. Verbreitung der Menschen (2ª ed. a cura di E. Friedrich 1912); nel 1897 fu pubblicata la Politische Geographie, che ebbe una seconda edizione, assai modificata, nel 1901 (la 3ª pubblicata postuma a cura di E. Oberhummer nel 1923 è identica alla precedente). Per i concetti fondamentali esposti dal R. in queste opere, v. geografia, XVI, pp. 611-12; alcune idee direttrici espose egli stesso ai lettori italiani nello scritto Il suolo e la popolazione (in Rivi. it. di Sociologia, 1898). È merito del R. di aver sistemato l'antropogeografia, entro l'ambito generale della biogeografia e come ramo ben indii. iduato della scienza geografica, di contro alla geografia fisica; il nome stesso, introdotto da lui, ha da allora in poi ben marcato questa individualità. Il R. riprende molti concetti del Ritter, per altri principî fondamentali si riattacca all'evoluzionista M. Wagner; non poche sue idee si trovano espresse, sia pure in forma più vaga, in scrittori italiani del sec. XIX, come Gioia, Cattaneo, Romagnosi; perciò più giustamente che fondatore dell'antropogeografia se ne può dire il sistematore, in quanto ne ha fatto un corpo di dottrina a sé. Tra le indagini più feconde, i cui principî sono fissati nell'opera del R., si possono indicare quelle sull'influenza della situazione (Lage), del rilievo, delle acque, della struttura del terreno sui fatti umani e quelle sui limiti dei fenomeni biologici e umani. La sua opera diede luogo a non poche polemiche (specie la 1ª edizione del vol. I dell'Antropogeografia) e non ebbe subito un largo seguito, anche perché la trattazione è non di rado oscura e involuta. Il valore dell'opera ratzeliana fu perciò apprezzato piuttosto tardi, ma al principio del secolo XX trovò notevoli riconoscimenti fuori della Germania, soprattutto in Francia, in Italia, negli Stati Uniti. Contribuì a chiarire alcune idee fondamentali anche un'opera del R. in due volumi, Die Erde und das Leben (Lipsia 1901-02), scritta per un largo pubblico e che ebbe perciò ampia diffusione anche fuori di Germania (traduzione italiana, La Terra e la Vita, Torino 1905-07). Le sue idee fondamentali nel campo della geografia politica fatte conoscere dai suoi scolari (Schöne, E. Friedrich, R. Sieger) e da altri studiosi anche fuori della Germania (C. Vallaux, O. Marinelli), furono, dopo la guerra mondiale, riprese in Germania da una scuola (Maull, R. Hennig, A. Dix, K. Haushofer) che le ha tuttavia ulteriormente elaborate deviando poi verso nuove correnti. Il R. fu, tra i geografi moderni, uno di quelli meglio dotati di spirito di osservazione, come è provato tra l'altro dalla raccolta di saggi e memorie pubblicata postuma col titolo Über Naturschilderung (Monaco 1904). Postuma è anche la raccolta degli scritti minori, Kleine Schriften, curata da F. Helmolt (voll. 2, Monaco 1906-07), tra i quali alcuni molto importanti anche dal punto di vista metodico.
Bibl.: O. Marinelli, Federico R. e la sua opera geografica, in Riv. geogr. italiana, 1905; Festschrift zur Feier der XXVes Universitätlehrthätigkeit des Prof. Dr. F. R., in Geograph-Abende, Lipsia 1901; Zu F. R. Gedächtnis, Lipsia 1904 (raccolta di 26 scritti di allievi originariamente preparata per commemorare il 60° anno di nascita del R.; esso dà una idea della vivacità della scuola del R.); J. Brunhes, F. R. (1844-1904), in La Géographie, Parigi 1904; K. Hassert, F. R., in Geogr. Zeitschr., 1905.