Meinecke, Friedrich
Storico tedesco (Salzwedel 1862 - Berlino 1954). Fu uno dei maggiori rappresentanti della storiografia idealista. Insegnò nelle univv. di Friburgo in Br. e di Berlino. Con la prima delle sue opere di vasto respiro, Weltbürgertum und Nationalstaat (1908; trad. it. Cosmopolitismo e Stato nazionale), oppose al cosmopolitismo illuministico il concetto, di derivazione romantica, dell’individualità dello Stato, della sua piena libertà e del suo diritto di autodeterminarsi nei confronti dei singoli. L’esperienza della guerra perduta fece sentire a M. la necessità di un limite all’idea di potenza: nacque così Die Idee der Staatsraison in der neueren Geschichte (1924; trad. it. L’idea della ragion di Stato nella storia moderna), dove – presentato lo Stato come una realtà ibrida, per metà elementare natura destinata alla violenza e per metà spirito – la ragion di Stato, la massima dell’operare politico, sembra poter costituire il ponte tra istinto di potenza e responsabilità morale. Die Entstehung des Historismus (1936; trad. it. Le origini dello storicismo) è una storia del pensiero del Settecento, soprattutto tedesco, la ricostruzione del processo che ha portato dalla considerazione generalizzante a quella individualizzante del mondo umano e dal meccanicismo al concetto di sviluppo; ne deriva l’individuazione, contro lo storicismo hegeliano, di un tipo diverso di storicismo, rappresentato in special modo da Goethe. Il problema del rapporto tra storia e assoluto, tra storia e valori eterni (il cui punto d’incontro è ricercato nella coscienza individuale), da M. dichiarato insolubile su un piano puramente razionale, rimanda a una fede che assume aspetti quasi religiosi.