SCHWARZENBERG, Friedrich Joseph
Cardinale, nato a Vienna il 6 aprile 1809, morto ivi il 27 marzo 1885. Studiò a Vienna e a Salisburgo; nel 1833 fu ordinato prete; nel 1836 fu nominato arcivescovo di Salisburgo. Nel 1841 fece il suo primo viaggio a Roma e vi tornò più volte in seguito; il 21 gennaio 1842 fu creato cardinale del titolo di S. Agostino; il 20 marzo 1850 il papa confermava il suo trasferimento alla sede arcivescovile di Praga.
Lo Sch. si mostrò vescovo assai zelante e mirò a liberare la Chiesa dalle restrizioni del periodo giuseppinista; profittò in questo delle nuove tendenze che s'erano manifestate come conseguenza dei moti del 1848, e che condussero alla conclusione del concordato austro-ungarico del 1855 con la Santa Sede. Richiamò in vita il tribunale ecclesiastico, la cui giurisdizione era stata impedita dalle prescrizioni giuseppine e pubblicò i libri liturgici per la sua diocesi. Particolare importanza ebbe l'opera sua in occasione del Concilio Vaticano. Prevedendo che si sarebbe giunti a decisioni che potevano suscitare forti discussioni in Germania, propose ai cardinali P. Caterini e G. Antonelli che si invitassero a partecipare alla preparazione del concilio stesso K. J. Hefele, Kuhn e I. Döllinger. Intervenne al concilio stesso, e gli oppositori tedeschi alla definizione dell'infallibilità pontificia lo riconobbero come loro capo; non prese però parte diretta alle discussioni teologiche. Nel gennaio 1870, in opposizione alla proposta formulata e firmata dalla grande maggioranza dei membri del concilio perché si procedesse alla solenne definizione dell'infallibilità, lo Sch. presentò una controproposta firmata da 46 prelati, nella quale si sosteneva che quella proposta non doveva essere presa in considerazione, perché la definizione non era necessaria, mentre invece poteva mettere in pericolo la pace della Chiesa e dare origine a un'aspra lotta con pericolo della fede per molti. Il 18 luglio doveva farsi la solenne definizione; ma la vigilia un monito di Pio IX del 16 avvertiva i Padri che coloro i quali avevano motivo di assentarsi potevano farlo, purché ritornassero poi al concilio per l'11 novembre; un gruppo di Padri profittò della licenza e partì tosto da Roma; fra essi fu pure lo Sch. con i vescovi ultramontani del suo sentire. Però il 12 gennaio 1871, seguendo l'esempio del cardinale J. O. Rauscher, pubblicò le costituzioni conciliari.
C. Wolfsgruber, Fr. Kard. Sch., voll. 3, Vienna 1906-1917.