Pseudonimo del critico e storico tedesco F. Gundelfinger (Darmstadt 1880 - Heidelberg 1931), prof. all'univ. di Heidelberg (dal 1920). Amico e ammiratore di Stefan George, diede prova del suo senso stilistico in versioni da Shakespeare (1908-14) e in varie liriche (Gedichte, 1930). A Nietzsche, Hölderlin, Goethe, Shake speare, sue guide spirituali, è dedicata la maggior parte della sua opera critica (Shakespeare und der deutsche Geist, 1911; Shakespeare, sein Wesen und Werk, 1928; Goethe, 1916; George, 1920; ecc.) che, pur priva di salda inquadratura, è ricca di felici intuizioni. Dal culto della personalità eroica deriva la sua storia del mito di Cesare (Caesar, Geschichte seines Ruhmes, 1924). In una serie di monografie (Kleist, 1922; Paracelsus, 1927; Dichter und Helden, 1921; Opitz, 1923; Griphius, 1927; Romantiker, 1930-32) diede pregevoli contributi alla storia della cultura tedesca.