ENGELS, Friedrich
Socialista tedesco, nato il 28 novembre 1820 a Barmen, morto a Londra il 5 agosto 1895. Figlio d'un ricco industriale renano, fu iscritto alla scuola superiore di commercio. Inclinazione naturale lo portò invece presto a studî letterarî, teologici, filosofici, e ad una precoce attività di pubblicista. Inviato dal padre, sempre a scopo d'istruzione commerciale, a compiere un viaggio per l'Italia (primo semestre del 1841), ne riportò profonde impressioni; e queste contribuirono l'anno seguente, a Berlino, dove l'E. era stato chiamato a prestar servizio militare ma dove s'era anche iscritto ai corsi universitarî, a farlo aderire, entusiasta, al circolo accademico der Freien (dei liberi). Alla fine del 1842 egli pubblicava, anonimo, ua primo notevole saggio: Schelling und die Offenbarung. In questo scritto, che fu per lungo tempo attribuito al Bakunin, l'E., riferendosi alle prolusioni universitarie dello Schelling, ch'egli aveva seguite, cercò di dimostrare l'incompatibilità degli studî filosofici con le dottrine cristiane. Poco tempo dopo incontrava per la prima volta Carlo Marx, cui doveva poi legarlo durevole amicizia. Ai primi del 1843 l'E. fu inviato a Manchester, dove il padre possedeva un cotonificio, e di là, tra le cure commerciali, egli trovò modo di collaborare a varî giornali tedeschi. Al ritorno (1844) volle sostare a Parigi e vi ebbe occasione di più stretti rapporti col Marx, già ingaggiato nel vivo della lotta. Ivi l'E. scrisse per il Deutsch-französisches Jahrbuch (1845) un interessante studio, Umrisse zu einer Kritik der Nationalökonomie, ritenuto anche oggi importante per la storia dell'economia politica nel sec. XIX. Ma i rapporti quotidiani col Marx finirono per attrarlo completamente nell'orbita del pensiero e delle dottrine di lui, e rientrando nella casa paterna, egli ne era già ormai ardente propagandista. L'ardore delle convinzioni lo portò nel 1845 a Bruxelles, dove risiedeva allora il Marx, e dove ebbe campo di discutere con lui di filosofia e di teorie sociali. Un lavoro ch'egli pubblicò poco dopo (Die Lage der arbeitenden Klassen in England, Lipsia 1845) e per il quale si recò a raccogliere nuovo materiale in Inghilterra, dimostra all'evidenza l'evoluzione del suo pensiero. Questo lavoro sollevò molto rumore in Inghilterra, per le ragioni appunto che gli valsero le simpatie dei radicali e dei socialisti francesi e inglesi dimoranti a Parigi, dai quali l'E. fu festosamente accolto, e ai cui periodici accettò di collaborare. Di nuovo a Bruxelles nel 1847, l'E. prese a organizzarvi un ufficio di collegamento fra i "comunisti" dei varî paesi, al fine di coordinare le forze del movimento rivoluzionario, che si andava preparando in segreto. Unitamente col Marx egli formulò i capisaldi della oramai comune dottrina. Nel 1847 l'E. rappresentò a due successivi congressi in Londra l'organizzazione segreta della Lega comunista internazionale (che chiamò poi Prima internazionale), e sempre insieme col Marx redasse, alla vigilia dei moti rivoluzionarî del febbraio 1848, il primo grande appello del partito Ai proletarî di tutti i paesi del mondo.
Da Parigi, la rivoluzione lo fece accorrere in Germania, dove fondò la Neue rheinische Zeitung (Colonia); ma l'aver preso parte ai moti in un corpo di volontarî costituito nel Baden lo espose, a rivolta domata, alle persecuzioni della polizia, e l'E. dovette rifugiarsi in Svizzera. Passò di là in Italia, e poi in Inghilterra, meta comune dei fuorusciti del tempo. Il 1850 lo vide di nuovo a Manchester a capo dell'azienda paterna, di cui conservò la comproprietà fino al 1869. La sua esistenza offre in quel periodo un interessante dualismo, determinato dalla sua attività commerciale e dalla necessità di frequentare anche l'alta borghesia, e dall'applicazione allo studio dei problemi internazionali del lavoro, in continua corrispondenza col Marx e con attiva collaborazione a varî giornali, come la New York Tribune e il Volk tedesco. Notevole è di quel tempo anche l'applicazione dell'E. alle questioni militari, e si sa oggi che le voci Army, Artillery, Cavalry, Fortification, Engineers, Infantry, Navy della New American Cyclopaedia (1860-61) sono opera sua. L'E. volle partecipare all'organizzazione dei volontarî inglesi, sulla quale pubblicò un opuscolo. Scrisse anche sulle recenti campagne d'Italia uno studio intitolato Über den italienischen Krieg; Po u. Rhein; Savoyeu, Nizza u. d. Rhein (Berlino 1859-60), e alcune note sulla guerra del 1870-71 (nella Pall Mall Gazette). Tanta applicazione allo studio delle questioni militari si è voluta spiegare col proposito, nell'E., di prepararsi alle funzioni di capo militare per la prevista rivoluzione armata della Germania.
Liquidato il cotonificio di Manchester, l'E. si trasferì a Londra nel 1870, dedicandosi esclusivamente all'attività di scrittore. Il comitato centrale della Prima internazionale gli affidò la direzione dei suoi reparti (Italia, Spagna, Portogallo), ed egli si mantenne in attiva corrispondenza con i dirigenti del partito in questi paesi, cercando di coordinare internazionalmente il loro lavoro. Alla morte del Marx (1883), l'E., sui manoscritti lasciati dall'amico, condusse a termine Il Capitale, redigendone i volumi II e III (1894).
Oramai capo naturale del movimento socialista (che dal 1889 prese a designarsi come Seconda internazionale), l'E. dovette dedicare la massima parte del suo tempo alla voluminosa corrispondenza necessaria a mantenere il collegamento fra i varî centri di azione. Seguitò nondimeno a pubblicare articoli su quotidiani e periodici e intraprese anche brevi viaggi in America, in Germania, in Francia, in Svizzera. Egli volle approfondire filosoficamente le dottrine marxiste, e cercò di mantenersi in una posizione intermedia fra le tendenze del Proudhon e quelle del Bakunin, che entrambe combatté. Benché internazionalista nel campo dottrinale, l'E. si sentì sempre tedesco; e pur affermandosi intransigente nelle convinzioni socialiste e nella lotta per esse, finì per additare alle masse operaie la via della conquista politica a mezzo delle urne come la migliore per raggiungere la vittoria. Un bel tratto del carattere dell'E. si ha nella sua leale e disinteressata amicizia per C. Marx. Circa l'importantissima parte di Engels nella definizione dottrinale del socialismo, v. questa voce.
Altre opere: Der Ursprung der Familie, des Privateigenthums und des Staats, Zurigo 1884; Die Entwicklung des Sozialismus von der Utopie zur Wissenschaft, Zurigo 1883; nota necrologica su Carlo Marx, Zurigo 1883; Die Arbeiterbewegung in Amerika, Stoccarda 1887; L. Feuerbach und der Ausgang der klassischen deutschen Philosophie, Stoccarda 1888; Kann Europa abrùsten?, Berlino 1894; Religion, Philosophie, Socialisme, trad. da P. e L. Lafargue, Parigi 1901; per gli scritti minori e le lettere v. G. Mayer, F. Engels, Schrifte der Frühzeit, Berlino 1920; Der Briefwechsel zwischen F. E. und K. Marx, Stoccarda 1913; Die Briefe von F. E. an E. Bernstein, Berlino 1925. Buona fonte autobiografica sono le lettere alla madre e a W. Graeber (Berlino 1908).
Bibl.: K. Kautsky, Friedrich Engels. Sein Leben, sein Wirken, seine Schriften, Berlino 1895 (ristampato nel 1908); E. Drahn, F. E., Berlino 1920; M. Adler, Engels als Denker, Berlino 1925.