BLASS, Friedrich
Insigne filologo tedesco, operosissimo in molti campi della filologia classica e in particolar modo nello studio dell'oratoria greca. Nato a Osnabrück il 22 gennaio 1843, libero docente a Königsberg nel 1874, era due anni dopo professore effettivo a Kiel, donde passava nell'anno 1892 a Halle, dove mori il 5 marzo 1907. Da una dissertazione sugli scritti retorici di Dionisio d'Alicarnasso si sviluppò l'opera del Blass sull'oratoria greca da Alessandro ad Augusto (Berlino 1865), a cui tenne poi dietro l'altra, maggiore, sull'oratoria attica (Lipsia 1868-80, in 3 volumi, 2ª ed. in 4 tomi, 1887-1898). Per la collezione Teubner il Blass pubblicò gran parte degli oratori attici: Iperide (1869, 3ª ed. 1894), Antifonte (1871), Dinarco (1871), Andocide (1871, 2ª ed. 1880), Eschine (1896), Licurgo (1899); inoltre l'aristotelica Repubblica degli Ateniesi (1892, 4ª ed. 1904) e Bacchilide (1898, 3ª ed. 1904). Il suo lavoro Sulla pronuncia del greco (Berlino 1870, 3ª ed. 1888) fu anche tradotto in inglese, come pure la sua grammatica del greco del Nuovo Testamento (Gottinga 1896, 2ª ed. 1902, trad. inglese 1898). Curò con molta dottrina la 3ª ed. della prima parte della nota grammatica di Raphael Kühner; molto studio dedicò al ritmo prosaico, come attestano le due opere Die Rhythmen der attischen Kunstprosa (1901) e Die Rhythmen der asianischen und römischen Kunstprosa (1905). Pregevoli le sue edizioni commentate delle Coefore e delle Eumenidi (Berlino, Weidmann, 1906 e 1907): degno di nota il suo libro sulle interpolazioni nell'Odissea (1904). Fu uno dei più assidui e acuti decifratori di papiri. Collaborò pure al noto Handbuch di Iwan Müller con la Kritik und Hermeneutik (parte del vol. I: 1885, 2ª ed. 1892).
Bibl.: W. Crönert, in Biograph. Jahrb., 1909, pp. 1-32; J. P. M. (ahaffy), in Athenaeum, 16 marzo 1907; Sandys, Hist. of class. Scholarship, III, p. 172 seg.