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FRIBURGO in Brisgovia

di Elio MIGLIORINI - Hans MOHLE - Walter HOLTZMANN - - Enciclopedia Italiana (1932)
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FRIBURGO in Brisgovia (ted. Freiburg im Breisgau; A. T., 56-57)

Elio MIGLIORINI
Hans MOHLE
Walter HOLTZMANN

Città del Baden meridionale, capoluogo d'uno dei quattro distretti, in bella posizione sulla destra del Reno, a 17 km. dal fiume, 280 m. s. m., su un piatto cono di deiezione depositato dal Dreisam (che scende dalla Selva Nera), appoggiata alle pendici occidentali dello Schlossberg (contrafforte della Selva Nera, m. 455), e riparata come in un golfo della pianura renana dal Kaiserstuhl e dal Tumberg, pur risultando aperta verso di essa (temperatura annua 10°; media gennaio 0°,3; media luglio 19°,2; precipitazioni 840 mm.).

Il centro antico, ben riconoscibile per le vie strette e brevi, circondato un tempo da mura e ancora con molti caratteri delle epoche passate, avente per asse la Kaiserstrasse, si è allargato poi verso ovest, a partire dal 1805 (aggregazione al Baden), quindi verso nord e sud; verso est invece lo sviluppo è impedito dal monte. Le cause dello sviluppo di Friburgo sono moltplici; oltre che sede universitaria e arcivescovile e capoluogo della Brisgovia, è importante punto di scambio dei prodotti della Selva Nera (legno) e della valle del Reno (vino) e, per quanto un po' appartata, è importante centro della linea Basilea-Francoforte, con industria tessile, metallurgica, elettrica. Gli abitanti (41.000 nel 1885 e 62 mila nel 1900), sono ora, dopo l'aggregazione di alcuni comuni (principali: Günterstal, Zähringen, Wiehre, quest'ultimo sulla sinistra del Dreisam), 90.480, di cui 60 mila cattolici, 27 mila evangelici e 1400 Ebrei; la superficie del comune è di 63,7 kmq.

Monumenti. - La famosa cattedrale è una delle più belle costruzioni gotiche tedesche. Vi si distinguono quattro epoche: la romanica tarda nella navata trasversale, gotica primitiva nel corpo centrale, gotica più sviluppata nella torre, e gotica tarda nel coro. Con la costruzione delle due torri gotiche del coro (Hahnentürme) e con la rimozione della torre centrale il transetto perdette tutta la sua bellezza all'esterno, pur conservando nell'interno le belle proporzioni. Il corpo centrale (costruito dal 1260), a tre navate, con le linee alte e ardite degli archi tra i pilastri molto articolati, risente l'influenza della cattedrale di Strasburgo; ma le grandi pareti vuote al disopra delle arcate rivelano una certa mancanza di armonia. Di singolare bellezza e interesse è la guglia (primȧ metà del sec. XIV), le cui nobili linee, non ostante la diversità dei due progetti utilizzati per la sua costruzione, presentano un passaggio continuo e omogeneo dal quadrato all'ottagono e alla cuspide. L'autore di quest'opera meravigliosa è ignoto: egli creò il tipo della facciata a torre unica, e seppe risolvere con leggiadria ed eleganza il problema della costruzione della cuspide. Nella storia dell'architettura gotica è questa la prima cuspide di pietra interamente traforata e l'unico esempio di grandi torri del genere elevate in Germania durante il Medioevo. Il coro magnifico, in forma di basilica a tre navate con una corona circolare di 14 cappelle, fu principiato nel 1339 da Hans von Gmünd, della famiglia di architetti Parler originaria dalla Svevia e dalla Boemia. La costruzione si protrasse per oltre un secolo, fino al 1513. Le numerose sculture all'esterno datano nella maggior parte dal sec. XIV, e dipendono da quelle della cattedrale di Strasburgo. La massa delle figure nel portico della torre principale manca d'un programma iconografico omogeneo; essa condensa, riducendo e riassumendo, la decorazione plastica delle cinque porte della cattedrale di Strasburgo. Alla parete del nord è una serie di statue che svolgono un largo tema iconografico - vi sono anche le Arti liberali, le Vergini sagge, ecc. - in uno stile omogeneo (circa 1300), e con fattura in parte eccellente. In nessun'altra epoca dei secoli XIV e XV, a cui appartengono le altre statue della torre, dei pilastri di sostegno e gli Apostoli dei pilastri della navata centrale, la maestranza di Friburgo seppe riunire tante forze artistiche. L'interno della cattedrale ha conservato notevoli opere d'arte, soprattutto del gotico tardo e del Rinascimento. Da rammentare, tra altro, nell'altare maggiore i dipinti di Hans Baldung Grien, un Ecce Homo di L. Cranach (1524) in sagrestia, due quadri di Hans Holbein il Giovane (circa 1523); un'altare intagliato della Madonna della Misericordia, opera di Sixt von Staufen (1521-1524); il ricco pulpito (1561) in stile gotico fiorito, di Jorg Kempf. Le 36 vetrate del coro principale sono di Hans von Rapstein e Jacob Wechtlin di Strasburgo. La chiesa francescana di S. Martino, ampia e luminosa basilica a colonne del principio del secolo XIV, nonostante le modificazioni posteriori, presenta ben spiccato il tipo dell'architettura gotica degli ordini mendicanti. Notevole come saggio d'architettura moderna è la chiesa luterana (circa 1910) di H. Christien. Tra gli edifici pubblici della città vecchia speciale attenzione meritano l'antico palazzo comunale (la cui parte anteriore è del 1551, ma la loggia del tribunale nel cortile rimonta al 1368), e l'antica università, ora restaurata. Il Kaufhaus, costruito nel 1524-1532, ha una graziosa facciata con loggia. Vanno ricordate numerose abitazioni, in parte ben conservate, posteriori al 1500, per es., il palazzo Falkenstein (1516) e l'albergo Baseler (1510-20) sulla Kaiserstrasse. Al tardo barocco appartiene il palazzo granducale, costruito nel 1769 da Michel Ixnard e decorato internamente in stile classicheggiante da J. Melling.

Storia. - Fu fondata come città e dotata di una costituzione foggiata su quella di Colonia, dai duchi di Zähringen nel 1120. Dei loro eredi, i conti di Urach (dopo il 1218), un ramo prese il nome di Friburgo, e sotto il loro dominio la città poté svilupparsi liberamente. Nel 1368 i suoi cittadini si sottomisero al dominio dell'Austria, sotto il quale la città fiorì come capoluogo dei cosiddetti paesi dell'Austria anteriore. La guerra dei Trent'anni, e più ancora le guerre di Luigi XIV, recarono grave danno a Friburgo, che fu più volte assediata, e che dal 1679 al 1713 rimase, salvo poche interruzioni, in possesso dei Francesi. Nelle guerre della Rivoluzione, fu di nuovo assediata dai Francesi nel 1796, nel 1803 passò al duca di Modena, il quale però la riconsegnò all'Austria, e nel 1806 passò al granducato di Baden. Da allora ebbe un grande sviluppo la sua università, fondata nel 1457 dal duca Alberto VI d'Austria. Nel 1827, al posto dell'abolito vescovato di Costanza, fu creata una diocesi ecclesiastica a Friburgo, che divenne sede metropolitana per la provincia ecclesiastica del Reno superiore.

Bibl.: H. Schreiber, Urkunden der Stadt Freiburg, voll. 3, Friburgo 1828-1929 e 1863; id., Geschichte der Stadt und Universität-Freiburg, voll. 4, Friburgo 1857-58; id., Geschichte der Stadt Freiburg, voll. 2, Friburgo 1882-1883; A. Poinsignon, Geschichtliche Ortsbeschreibung der Stadt Freiburg, Friburgo 1891-1903; K. Schäfer, Das alte Freiburg, Friburgo 1895; K. M. Eichhorn, Der Skulpturzyklus in der Vorhalle des Freiburger Münster, Strasburgo 1899; J. Ficker, Die Lutherkirche in Freiburg im Breisgau, Friburgo 1919; G. von Below, Deutsche Städtegründung im Mittelalter mit besonderem Hinblick auf Freiburg, Friburgo 1920; P. P. Albert, Achthundert Jahre im Breisgau 1120-1920, Friburgo 1920; K. Mader, Freiburg im Breisgau. Ein Beitrag zur Stadtgeographie, Karlsruhe 1927; O. Schmitt, Gotische Skulpturen des Freiburger Münster, Francoforte sul Meno 1926; J. Sauer, Alt-Freiburg, Augusta 1928; H. Reinhold, Der Chor des Münster zu Freiburg und die Baukunst der Parlerfamilie, Strasburgo 1929; H. Jantzen, Das Münster zu Freiburg, Burg bei Magdeburg 1929.

Vedi anche
Friburgo (fr. Fribourg; ted. Freiburg) Città della Svizzera occidentale (33.836 ab. nel 2008), capitale del cantone omonimo (1671 km2 con 263.241 ab. nel 2008). Situata a sud-ovest di Berna su uno sperone roccioso dell’altopiano che si estende fra le Alpi friburghesi, il Lago di Morat e il cantone di Vaud, a ... Baldung, Hans, detto Grien Baldung ‹bàlduṅ›, Hans, detto Grien. - Pittore e incisore (Schwäbisch-Gmünd 1484 o 1485 - Strasburgo 1545), una delle più grandi personalità del Rinascimento in Germania. Formatosi presso A. Dürer a Norimberga (1504 circa), si stabilì nel 1509 a Strasburgo, da cui si allontanò solo tra il 1512 e il 1516, ... Ludwig Aschoff Aschoff ‹àšof›, Ludwig. - Patologo (Berlino 1866 - Friburgo 1942); ordinario di patologia generale e anatomia patologica a Marburgo (1903), poi (dal 1906) a Friburgo. Autore d'un trattato d'anatomia patologica e di numerose opere monografiche di alto valore scientifico e pratico. Dimostrò l'importanza ... Franz Bücheler Bücheler ‹bu̇´h'ëlër›, Franz. - Filologo classico (Rheinberg 1837 - Bonn 1908), prof. a Friburgo in Br., a Greifswald e a Bonn, socio straniero dei Lincei (1883). Latinista, si dedicò specialmente alla critica del testo, fornendo notevoli edizioni di Frontino (De aquis, 1858), di Petronio (1862), di ...
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Altri risultati per FRIBURGO in Brisgovia
  • Friburgo in Brisgovia
    Enciclopedia on line
    (ted. Freiburg im Breisgau) Città della Germania (219.430 ab. nel 2007), nel Land di Baden-Württemberg, presso le pendici occidentali della Selva Nera. Sorge ai limiti di un’area di origine vulcanica e gode di un clima particolarmente favorevole; le zone circostanti sono note per la produzione di vini. ...
Vocabolario
friburgo
friburgo s. m. [dal nome della città svizzera di Friburgo, capoluogo del cantone omonimo, in cui si produce], invar. – Formaggio simile all’emmental, ma più butirroso e senza occhi; è confezionato in forme di 30 kg circa.
pulvis es et in pulverem reverteris
pulvis es et in pulverem reverteris 〈... ès … pùlverem revertèris〉: v. memento, n. 3.
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